Fonte Nuova. Omicidio Annarita Morelli. Le minacce: "Non le do la separazione, piuttosto la ammazzo".
L'accusa è di omicidio aggravato dalla premeditazione: Domenico Ossoli, 73 anni, ha ucciso la moglie Annarita Morelli a Santa Lucia di Fonte Nuova, alle porte di Roma.
Il pm della Procura di Tivoli ha emesso nei confronti dell'uomo un decreto di fermo. Il 73enne, che all'arrivo dei militari aveva detto «sono stato io», è stato trovato in possesso di un borsello dove custodiva una Beretta calibro 7,65 con 8 colpi nel caricatore e un proiettile che era già stato esploso. Secondo quanto accertato dal medico legale, la donna è stata uccisa con un colpo d'arma da fuoco esploso a "bruciapelo".
Ossoli, secondo il racconto dei figli, era geloso e non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare. Lo stesso avrebbe confidato più volte "Piuttosto l'ammazzo, ma non le do la separazione".
L'uomo aveva anche installato, di nascosto, un gps nell'auto della moglie per monitorare i suoi spostamenti. Il pm della Procura di Tivoli, guidata dal procuratore capo Francesco Menditto, ha proceduto all'interrogatorio dell'uomo che ha dichiarato che la sua intenzione era quella di sparare alle gambe, ma non ucciderla.
Nel decreto di fermo, però, il pm ha rilevato «l'evidente volontà omicidiaria dell'uomo che attirava la donna colpendola a bruciapelo con un'arma da fuoco nonché l'evidente incompatibilità di quanto constatato dal medico legale sulla non volontà omicidiaria». Il pm ha contestato la premeditazione, risultando che l'uomo si era recato a Fonte Nuova con lo specifico intento di sparare alla moglie e che la causa del femminicidio era la volontà della donna di sottrarsi al suo controllo ossessivo. (di Mario Landi – Il Messaggero)