Castelnuovo di Porto. Omicidio Lucia Felici: Alfano confessa al Gip: "Ho pensato più volte di ucciderla".
«L'ho uccisa perché non la sopportavo più, molte volte ho pensato di ammazzarla», sono le prime sconcertanti ammissioni di Carmine Alfano, l'82enne che lo scorso 9 agosto scorso ha strangolato la moglie Lucia Felici, 75 anni, nella loro abitazione in via Bellavista a Castelnuovo di Porto (Roma).
Ieri, durante l'interrogatorio di garanzia, l'uomo ha ripetuto parti della confessione che già aveva rilasciato subito dopo il femminicidio. Quando i Carabinieri lo avevano fermato nell'immediatezza dei fatti, l'82enne aveva subito ammesso di aver compiuto il delitto, ma senza spiegare ulteriori dettagli.
Nell'udienza di convalida dell'arresto sarebbero emersi ulteriori elementi sul rapporto tra i coniugi, segnati da vessazioni e i maltrattamenti subiti dalla signora Felici. Alfano avrebbe infatti riferito di «non sopportare più la moglie da tempo», come se il femminicidio potesse essere l'unica alternativa a una separazione. L'altra mattina, a seguito dell'ennesima discussione, le mani dell'uomo si sono strette sulla gola della donna, finché lei è rimasta senza fiato, né vita.
Dopo averla ammazzata, appunto, l'82enne avrebbe riposizionato il corpo a terra, per poi mettere il coltello nelle mani della moglie. Una facciata insomma quella vita, solo in apparenza serena che trapelava dai social. Chissà da quanto tempo Lucia Felici conviveva con il terrore dell'uomo che aveva accanto, con cui aveva costruito una famiglia e cresciuto due figli. (di Valeria Costantini – Corriere.it)