Vigonza. Omicidio Giada Zanola. Sono passati tre mesi, ma il cellulare della vittima non si trova.
Sono passati tre mesi dalla morte di Giada Zanola, finita giù dal cavalcavia di Vigonza (Padova), e il suo cellulare non è mai stato trovato. La Polizia per settimane ha setacciato il tratto di autostrada sotto il cavalcavia della tragedia e le aree intorno, senza trovare neppure un frammento.
Come Nicoleta Rotaru, anche la morte di Giada, finita in mezzo all'A4 la notte tra il 28 e il 29 maggio, era sembrata un suicidio, ma due giorni dopo è stato arrestato l'ex compagno Andrea Favero, con il quale aveva un figlio.
Le bugie e i continui depistaggi da parte di Favero erano andati a sbattere contro le immagini delle telecamere del cavalcavia, che avevano immortalato la vittima a piedi, lui raggiungerla in auto e, dopo una piccola fermata, l'uomo andarsene.
Quella notte tutto era iniziato con una lite, una delle tante che i due avevano da tempo, tali da far cancellare il matrimonio che avevano già programmato. Poi tutto si era spostato a bordo del cavalcavia di Vigonza, dove Favero avrebbe preso il corpo della donna per scaraventarlo sull'A4, dove lei era morta sul colpo. L'uomo però dice di "non ricordare" cosa era successo.
Nel telefono della vittima, che gli agenti avrebbero rilevato acceso e funzionante fino a circa le 4 del mattino del giorno del 29 maggio, potrebbero essere presenti i dettagli fondamentali a chiarire ulteriormente la vicenda. Gli investigatori lo hanno cercato a casa della 33enne, nel pozzo del giardino, nei pressi del luogo del delitto e sulla strada dove Giada Zanola è morta, ma nessuna minima traccia è stata mai trovata. (di Matilde Bicciato – Corriere.it)