Grenoble. Accusato dell'omicidio di Auriane Laisné. Slitta la sentenza del processo per maltrattamenti.

Immagine della notizia (Immagine di AnonymousGuyFawkes su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Grenoble. Accusato dell'omicidio di Auriane Laisné. Slitta la sentenza del processo per maltrattamenti.

Slitta di un mese la sentenza di secondo grado del processo che vede imputato per maltrattamenti Sohaib Teima, il 21enne originario delle Marche sospettato anche dell'omicidio della compagna Auriane Nathalie Laisné, ritrovata morta lo scorso aprile in una chiesa abbandonata di Equilivaz di La Salle (Aosta).

La Corte d'Appello di Grenoble in Francia, dove il 21enne è detenuto fin dal suo arresto avvenuto a Lione in virtù di un mandato d'arresto europeo, ha chiesto infatti un supplemento di indagini per verificare alcuni elementi come le conversazioni telefoniche tra l'accusato e la vittima. Per acquisirle sono state richieste due rogatorie.

Lo conferma l'avvocata francese di Teima, Sophie Geynet Bourgeon, che lo descrive come molto provato da questi cinque mesi di carcere. Proprio sulla detenzione si dovrà esprimerà il tribunale di Grenoble, che potrebbe confermare la misura cautelare oppure scarcerarlo in attesa della sentenza, rinviata al 16 ottobre. Non potrà comunque lasciare la Francia fino alla conclusione del processo.

Lo scorso 3 maggio lo studente italo-egiziano era stato condannato in primo grado a 6 mesi di reclusione per le violenze commesse contro la compagna Auriane tra la fine del 2022 e l'inizio del 2024, ai tempi della loro relazione.

In secondo grado, la Procura ha chiesto di alzare la pena a 18 mesi, oltre al divieto di ingresso in Francia per dieci anni, mentre il giovane ha negato di aver commesso qualsiasi violenza contro la ragazza. Per l'avvocata Geynet Bourgeon, non esistono prove a carico del suo assistito, a parte le dichiarazioni e i referti medici presentati dalla vittima.

Dell'accusa di omicidio, Teima dovrà invece rispondere in Italia. La Procura di Aosta ha infatti chiesto e ottenuto l'estradizione, che verrà però eseguita soltanto al termine del processo in Francia. (di Eloisa Moretti Clementi e Stefano Andriolo – RaiNews)

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