Bolzano. La difesa chiede la "provocazione per accumulo". L'omicidio Mocanu "fu un'esplosione di rabbia".

Immagine della notizia (Immagine di Tuxyso su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Bolzano. La difesa chiede la "provocazione per accumulo". L'omicidio Mocanu "fu un'esplosione di rabbia".

Per la difesa di Avni Mecja, «l'omicidio è l'esplosione di una rabbia covata per giorni di un uomo che scopre di essere tradito, la reazione disperata di una persona che, dopo aver sentito i dialoghi telefonici con» il nuovo compagno, «sente la donna amata ammettere il tradimento».

È questo il senso dell'attenuante della «provocazione per accumulo» della quale l'avvocato Massimo Dal Ben chiede il riconoscimento alla Corte d'Appello di Bolzano, alla quale si è rivolto impugnando la sentenza con la quale il suo assistito è stato condannato in primo grado a 24 anni per l'omicidio pluriaggravato dell'ex compagna Alexandra Elena Mocanu.

La Corte, nella sentenza pronunciata lo scorso 17 marzo, aveva ritenuto le attenuanti (il corretto comportamento processuale dell'imputato) equivalenti rispetto alle aggravanti (la condanna per stalking di due anni prima, e il fatto che il delitto si sia consumato contro la convivente). Ma per la difesa, il bilanciamento non è corretto.

Dal Ben chiede di escludere l'aggravante dello stalking (alla luce della «mancanza di connessione sostanziale tra la condotta persecutoria e quella omicidiaria»), concedere le attenuanti generiche e quella della «provocazione per accumulo» prevalenti sull'aggravante (la convivenza).

Il legale contesta alla Corte il fatto di non aver creduto alla ricostruzione del suo assistito. Dal Ben parla di dolo d'impeto: «La determinazione a colpire a morte la compagna è l'esplosione di una rabbia repentina e incontrollata e non dettata da una programmazione fredda e premeditata dell'imputato».

Secondo i giudici, invece, la sua fu «una decisione meditata a fronte del fatto che aveva perso tutto e che la donna che aveva amato ora non era più sua. Il racconto dell'imputato è falso e funzionale a mettere nelle mani della donna l'arma del delitto». Mocanu invece «è stata colta del tutto alla sprovvista, mentre si trovava sdraiata, probabilmente profittando del fatto che già dormiva». (di Chiara Currò Dossi – Corriere.it)

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