Cisterna di Latina. Omicidio Zomparelli-Amato. Il Comune parte civile: "Non siamo la città dei femminicidi".

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Cisterna di Latina. Omicidio Zomparelli-Amato. Il Comune parte civile: "Non siamo la città dei femminicidi".

Il Comune di Cisterna di Latina sarà parte civile nel procedimento sul duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, avvenuto nella loro villetta nel quartiere San Valentino lo scorso 13 febbraio. Lo ha deliberato all'unanimità la giunta.

Le due donne, madre e figlia, vennero uccise dall'ex fidanzato della primogenita, il 27enne Christian Sodano, che andò a casa delle vittime e aprì il fuoco con la sua pistola di ordinanza dopo una lite con la 22enne che lo aveva lasciato da qualche giorno.

Nel 2018 – sempre a Cisterna di Latina – Luigi Capasso, un appuntato dei Carabinieri in servizio a Velletri, sparò alla moglie, Antonietta Gargiulo, da cui si stava separando, ferendola gravemente, e uccise le sue due figlie, Alessia e Martina Capasso, prima di suicidarsi.

"Nessuna formula risarcitoria potrà restituire una moglie e una figlia, una madre e una sorella a Pino e Desyrée Amato – le parole del sindaco Valentino Mantini – ma è nostro dovere andare fino in fondo in questo procedimento penale, al fianco di una famiglia che è stata stravolta e distrutta dal gesto efferato di un uomo che non ha accettato la fine di una relazione".

"La nostra comunità continuerà ad essere accanto ai familiari di Nicoletta e Renée affinché i riflettori non si spengano. Ringrazio l'avvocato Nicodemo Gentile per aver accettato l'incarico di rappresentare il nostro Comune in questa tragica vicenda: Cisterna non è la città dei femminicidi, Cisterna è una comunità accogliente, solidale e che sa includere, Cisterna non è carnefice ma è vittima anch'essa dei tremendi fatti che si sono verificati".

"Ringrazio anche – ha concluso il sindaco – la dottoressa Monica Sansoni, Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Lazio, che si è messa sin da subito a disposizione e ci ha supportati, così come ringrazio le tante cittadine e i tanti cittadini che hanno offerto il loro aiuto alle famiglie Zomparelli e Amato". (la Repubblica)

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