Savona. Strangolò la moglie Etleva Kanolja. Il ricorso della difesa: "Era un omicidio preterintenzionale".
Il Pubblico Ministero di Savona, Giovanni Battista Ferro, farà ricorso in Appello contro la concessione delle attenuanti generiche a Selami Bodi, l'uomo che nell'ottobre del 2023 aveva ucciso, strangolandola, la moglie Etleva Kanolja.
Questa la decisione del PM – che aveva richiesto l'ergastolo – dopo che nelle settimane scorse Franco Greco, il giudice che aveva presieduto la Corte d'Assise, ha depositato le motivazioni della sentenza di condanna in primo grado a 27 anni di reclusione per l'imputato.
Il giudice Greco, con a latere la giudice Fiorenza Giorgi e i giudici popolari, avevano letto la sentenza lo scorso 9 maggio ed era stato concesso all'uomo il riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti, l'interdizione dai pubblici uffici e il risarcimento per 770mila euro per i danni patrimoniali e non patrimoniali alle parti civili che si erano costituite. Bodi era stato assolto dall'accusa di lesioni aggravate e continuate perché il fatto non sussiste.
Faranno ricorso in Appello, impugnando la sentenza, anche le avvocate difensori dell'imputato, Rosanna Rebagliati e Licia Carla Sardo. "Ci ha stupito l'impugnazione della Procura per il riconoscimento delle attenuanti generiche. Ci sono 50mila omicidi veri e ben più brutti come l'omicidio di Cogne, questo è un preterintenzionale, lui ha chiamato i soccorsi ed è provato che ha cercato di salvarla perché poi comunque la moglie ha vissuto per altri due giorni", ha riferito l'avvocata Licia Carla Sardo.
"Questo uomo meritava un processo più lungo. Abbiamo fatto una perizia su che ha dimostrato che avesse grandi problemi di gelosia e non lo giustifico e lui deve pagare, ma deve pagare il giusto. Lo avessero curato, questo non sarebbe successo", ha concluso l'avvocata. (di Luciano Parodi – Savonanews.it)