Modena. Omicidio Alice Neri. Scontro in aula sulle auto registrate delle telecamere a Fossa di Concordia.
Quante e quali auto sono passate nei pressi della radura di Fossa di Concordia la notte in cui Alice Neri è stata uccisa e la sua auto bruciata?
La ricostruzione dei Carabinieri, attraverso le telecamere e i targa system della zona, è al centro di una nuova udienza tenutasi ieri alla Corte d'Assise di Modena, nel processo per il femminicidio della 32enne.
Una ricognizione che per Roberto Ghini, difensore dell'unico imputato Mohamed Gaaloul, resta incompleta. "Continuo a pensare che rimangano due vetture non individuate: entrano e non escono", sostiene l'avvocato: "Potrebbero essere testimoni, o persone che avevano un appuntamento con Alice Neri". È già stato dimostrato che quelle auto sono passate e subito uscite dalla parte opposta, sostiene invece l'accusa.
Tra gli altri i temi dell'udienza, anche i viaggi all'estero dell'imputato. In fuga, secondo gli inquirenti; in viaggio per cercare lavoro, per i suoi difensori. "Si è recato in ben tre Paesi e sottratto a due catture della Polizia tedesca e svizzera", spiega l'avvocato di parte civile Cosimo Zaccaria: "L'ipotesi dei viaggi per lavoro non regge".
Mostrata in aula anche la ricostruzione dell'ultimo viaggio dell'automobile di Alice Neri, dallo Smart Cafe di Concordia, dove trascorse la serata, all'argine isolato di via Forella, sul quale ha sostato a lungo, fino alla radura dove sono stati trovati i suoi resti. (di Giulia Bondi – RaiNews)