Roverbella. Omicidio Anna Turina. Confermato in via definitiva l'ergastolo per il genero Enrico Zenatti.

Immagine della notizia (Immagine di Massimo Telò (Teseo) su it.wikipedia.org — CC BY-SA 3.0)

Roverbella. Omicidio Anna Turina. Confermato in via definitiva l'ergastolo per il genero Enrico Zenatti.

La Corte di Cassazione ha confermato l'ergastolo per Enrico Zenatti, l'agricoltore di Malavicina di Roverbella, condannato per l'omicidio della suocera Anna Turina, di 72 anni.

Sono stati rigettati dunque i ricorsi della difesa, rappresentata dai legali Andrea Pongiluppi e Silvia Salvato. L'atroce delitto si era consumato il 9 dicembre 2021, nella casa della donna a Malavicina. La sentenza di primo grado che condannava Zenatti all'ergastolo era arrivata nel marzo del 2023, dai giudici della Corte d'Assise di Mantova che lo avevano ritenuto colpevole, accogliendo così la richiesta che era stata avanzata dal pubblico ministero Giulio Tamburini.

Sfregio permanente e omicidio volontario pluriaggravato con le aggravanti della crudeltà e dei rapporti di parentela era stata la sentenza di condanna. L'uomo era stato ritenuto colpevole di aver prima aggredito la suocera poi, credendola morta, di essersi allontanato.

Dopo alcune ore l'avrebbe finita sgozzandola con un taglio alla gola causato da un grosso coltello da cucina. All'origine del massacro, un prestito di 15 mila euro che la donna gli aveva negato. La Corte d'appello di Brescia, nel febbraio scorso, aveva confermato il "fine pena mai".

Fondamentale per portare alla condanna era stata la ricostruzione molto circonstanziata degli accadimenti da parte del pm che aveva insistito anche sul fatto che gli orari di ingresso e di uscita di Zenatti dalla casa, registrati dalle telecamere di videosorveglianza, lo inchiodavano quale omicida della donna.

Lo stesso Zenatti, in passato, era stato stato condannato a 18 anni di carcere per gli omicidi di due escort (di una delle due il corpo non è mai stato ritrovato) che lui frequentava a Verona (lui è originario di Custoza). Per quella vicenda venne condannato in primo grado, ma poi assolto sia in Appello che in Cassazione. (Mantovauno.it)

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