Buggiano. Trovata morta in un campo nomadi: Giusy Levacovich si era suicidata. Scarcerato il marito.

Immagine della notizia (Immagine di Fluctuat su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Buggiano. Trovata morta in un campo nomadi: Giusy Levacovich si era suicidata. Scarcerato il marito.

Le indagini e gli accertamenti tecnici e scientifici hanno dissipato ogni dubbio sulla tragica morte di Giusy Levacovich, e le ombre che si erano addensate sulla figura del marito, Marco Satori, sono svanite. La Procura ha archiviato il caso. Non è stato un femminicidio, la donna si tolse la vita.

Il magistrato che dirigeva le indagini dei Carabinieri su questo giallo, il sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, ha archiviato la vicenda. La donna, che aveva 38 anni ed era madre di quattro figli, fu trovata senza vita nella notte fra il 10 e l'11 giugno 2024 in via XXIV Maggio, al Molin Nuovo di Buggiano (Pistoia), dove si trova un piccolo insediamento di prefabbricati e dove abitano alcune famiglie sinti.

In un primo momento fu ipotizzata la morte per strangolamento e l'attenzione degli inquirenti si concentrò sul marito, in un contesto di rapporti tesi con la moglie. Erano sposati da ventidue anni. Fu indagato per omicidio.

Il legale di Marco Satori, l'avvocato Stefano Camerini, ha spiegato alla Nazione come si evoluta l'inchiesta: "Abbiamo partecipato all'autopsia. Erano emersi dati contraddittori sui segni rilevati sul collo di Giusy. È stato fatto successivamente un esperimento giudiziale sul posto. Gli accertamenti hanno confermato l'ipotesi del suicidio e quei segni sul collo sono stati spiegati con il disperato tentativo della donna di salvarsi".

"Tra l'altro – spiega ancora l'avvocato Camerini – erano state acquisite dagli inquirenti le chat di quella notte fra marito e moglie, c'erano frasi che testimoniavano lo stato depressivo della donna. Lui era a Prato e lei a casa da sola. Lei aveva sempre cercato di emanciparsi dalla vita nomade, ma non c'era mai riuscita. Quello che le può essere accaduto non è stato ben compreso".

"Il mio assistito ha atteso in carcere le prime fasi della vicenda. Come si ricorderà, era stato arrestato a Livorno per altri reati. E' libero da qualche mese", ha concluso l'avvocato Camerini. (la Nazione)

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