Scandiano. Omicidio Franca Ganassi. Moustapha Bouzendar condannato in Marocco a 25 anni di carcere.
Per ben quindici anni il suo delitto, commesso con modalità brutali, rimase un caso irrisolto. Sembrava impossibile trovare un movente, e anche un autore, dietro la morte di Franca Ganassi, 60 anni, uccisa il 30 dicembre 2005 a Scandiano (Reggio Emilia), dove fu trovata senza vita nei pressi della sua casa, nel parco della Resistenza.
Poi la svolta: nel maggio 2020, grazie alla tenacia investigativa dei Carabinieri reggiani, coordinati dal pubblico ministero Maria Rita Pantani, fu arrestato in Marocco a seguito di una rogatoria Moustapha Bouzendar, oggi 48enne. Ora l'uomo è stato condannato in primo grado dal tribunale di Casablanca, dove si trova in carcere, a 25 anni di reclusione, verdetto che lui potrà impugnare.
L'autopsia attribuì la morte a una serie di colpi inferti alla testa; ma emerse pure che lei subì l'oltraggio di un abuso sessuale. Ormai 19 anni dopo, il dolore delle anziane sorelle della vittima, Anna ed Ester Ganassi, è ancora sconvolgente. Anna, che abita a Scandiano, contattata al telefono dal Resto del Carlino, scoppia in lacrime: "Ho 83 anni, l'importante è che quell'uomo sia stato preso e che resti dentro".
Sull'entità della pena data in Marocco, commenta: "Va bene così. Ora la giustizia farà il suo corso". Su Bouzendar pesò innanzitutto la prova del Dna. I Carabinieri del Ris di Parma esaminarono il liquido seminale trovato sugli abiti della vittima, ritenendo che fosse riconducibile a un nordafricano. Poi furono comparati circa duecento campioni biologici, finché si trovò corrispondenza con le tracce lasciate da Bouzendar su una tazzina di caffè e su una sigaretta mentre veniva ascoltato in Marocco.
Al culmine di una sinergia investigativa tra il pool guidato dal pm Pantani e gli inquirenti del paese nordafricano, il 48enne fu arrestato per le ipotesi di reato di omicidio volontario, violenza sessuale e rapina della borsetta. Interrogato tra il 7 e il 9 maggio 2020, nel giro di due giorni fornì agli investigatori marocchini tre versioni diverse, ma alla fine ammise la propria responsabilità, seppur chiamando in causa un secondo uomo che avrebbe agito in concorso con lui.
Nella sua confessione resa agli inquirenti del suo Paese il 9 maggio 2020 – e il cui verbale fu pubblicato da Resto del Carlino – Bouzendar raccontò i dettagli: "Tra le 20 e le 21 di quel giorno, mentre ero con un mio amico italiano, passò Franca Ganassi, vestita in modo pesante. Io e lui l'abbiamo aggredita. Una volta caduta a terra, la colpimmo più volte alla testa con un oggetto affilato che aveva portato l'altro, messo dentro a una calza nera. Poi abusai di lei". (il Resto del Carlino)