San Sperate. Accusato dell'omicidio di Francesca Deidda: Anche la Cassazione si oppone ai domiciliari.
Igor Sollai resta in carcere. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, che avevano presentato una richiesta di revisione della decisione del Riesame di Cagliari, dove erano stati negati i domiciliari all'autotrasportatore di Assemini, in cella dallo scorso 8 luglio con l'accusa di aver ucciso la moglie Francesca Deidda.
Gli legali difensori avevano chiesto i domiciliari per il 44enne, segnalando come non ci fosse il pericolo di fuga dell'indagato, né tanto meno quello di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove.
Sollai, che si è sempre dichiarato innocente, è in carcere da poco più di quattro mesi. Era l'8 luglio, dieci giorni prima del ritrovamento del corpo senza vita della vittima, avvenuto a Sa Picocca lungo la vecchia Orientale sarda. Dall'autopsia è emerso come la donna sia stata uccisa nel sonno, sul divano della sua casa di San Sperate, con diversi colpi alla testa con un oggetto contundente.
Il pm Marco Cocco è convinto della colpevolezza di Sollai sulla base dei tracciati dei navigatori satellitari delle vetture usate dall'autotrasportatore, che spesso hanno fatto tappa a Sa Picocca, così come dai controlli di telefoni e computer. Secondo gli inquirenti, il 44enne aveva un'altra donna e voleva intascare l'assicurazione sulla vita, da circa 100.000 euro, firmata assieme alla moglie. (Unioneonline/r.sp.)