Castignano. Omicidio Emanuela Massicci. Eseguita l'autopsia: "La vittima uccisa di botte dal marito".

Immagine della notizia (Immagine di Peter Forster (pizzodisevo 1937) su Flickr e Wikimedia Commons — CC BY-SA 2.0)

Castignano. Omicidio Emanuela Massicci. Eseguita l'autopsia: "La vittima uccisa di botte dal marito".

Ha massacrato di botte la moglie Emanuela Massicci fino a ucciderla, poi si è steso al suo fianco dopo averla rivestita e si è tagliato ad un braccio con un coltello.

Solo molte ore dopo l'uomo ha dato l'allarme, telefonando ai suoi genitori che a loro volta hanno contattato i Carabinieri. È la ricostruzione di quanto avvenuto la notte fra mercoledì e giovedì scorsi nell'abitazione di Ripaberarda di Castignano (Ascoli Piceno), dove Massimo Malavolta ha assassinato la coniuge, colpendola ripetutamente e con inaudita violenza a mani nude.

Il decesso è stato causato dalle botte. È grazie alla ricognizione cadaverica, effettuata dal medico legale giovedì mattina, che la Procura ha ricostruito i fatti di quella spaventosa violenza, andando a ritroso nel tempo. Alle 5,32 del 19 dicembre, al numero delle emergenze 112, è giunta la telefonata del padre di Massimo Malavolta che ha riferito di una chiamata ricevuta pochi istanti prima dal figlio.

"Emanuela non respira più", sono state le drammatiche parole pronunciate dal 48enne. Sul posto si sono immediatamente recati i Carabinieri del nucleo operativo radiomobile. Sono stati i due figli piccoli della coppia ad aprire la porta d'ingresso. È stata poi forzata la porta della camera da letto (chiusa a chiave dall'interno).

Malavolta era seduto sul letto matrimoniale, in stato di semi incoscienza da possibile shock emorragico, probabilmente per il sangue perduto in abbondanza dopo essersi tagliato all'avambraccio sinistro. Emanuela Massicci era stesa al suo fianco ormai priva di vita, come accertato dai sanitari del 118.

La donna presentava ecchimosi al volto e ipotermia cutanea, segno che era morta già da alcune ore. Il decesso è stato collocato dai medici legali a circa 7 ore prima dell'ispezione cadaverica. (di Peppe Ercoli –il Resto del Carlino)

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