Chieti. Omicidio Alina Cozac. De Martinis: "Non l'ho strangolata. Non è vero che se ne voleva andare".
"Quella notte Alina si è sentita male e ho chiamato immediatamente i soccorsi, ho assistito a tutti i tentativi di salvarle la vita. Le volevo bene, per lei ho lasciato mia moglie e i miei figli, stavamo insieme da 17 anni ed è stato un rapporto fra alti e bassi, abbiamo avuto anche discussioni, non c'è mai stato alcun accenno di violenza, né da parte sua, né soprattutto da parte mia".
Lo ha detto oggi, in Corte d'Assise a Chieti, rendendo spontanee dichiarazioni, Mirko De Martinis, accusato di aver ucciso la convivente Alina Cozac, strangolandola in casa a Spoltore il 22 gennaio 2023. L'uomo fu arrestato otto mesi dopo.
L'imputato in aula ha definito assurda l'accusa secondo cui l'avrebbe uccisa perché quel giorno la donna aveva deciso di trasferirsi da un'amica: "Alina non aveva preso alcun biglietto, non aveva dato alcun appuntamento per farsi accompagnare, era solo un'intenzione generica quella di andare a trovare un'amica e passare un po' di tempo con lei".
Sull'ipotesi che la convivente avesse voluto lasciarlo: "Io non avrei avuto nulla di contrario" – ha continuato l'imputato, "anche se avesse deciso di lasciarmi, io avrei rispettato la sua scelta. Ci sarei rimasto male, forse avrei anche sofferto, ma ci saremmo lasciati con civiltà e rispetto".
"Non ho strangolato Alina – ha concluso De Martinis –, ho sentito medici e pubblico ministero descrivere la dinamica di questo presunto strangolamento. Loro mi ritengono capaci di una mossa di tipo militare o da esperto di arti marziali. Io in vita non ho mai sfiorato nessuno, né tanto meno una donna, è questa la verità che affermo davanti a voi che mi giudicate oggi e a Dio che mi giudicherà altrove". (di Barbara Orsini – Rete8)