Lanciano. Accusato di avere ucciso la moglie: Scontro in aula sulla registrazione audio che lo incastrerebbe.

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Lanciano. Accusato di avere ucciso la moglie: Scontro in aula sulla registrazione audio che lo incastrerebbe.

Dopo lo scontro sulle cause della morte, alla Corte d'Assise di Lanciano è andata in scena una nuova battaglia tra accusa e difesa sul caso di Annamaria D'Eliseo, la 60enne trovata senza vita il 15 luglio 2022 nel garage della casa di famiglia in località Iconicella.

Imputato nel processo è il marito della vittima, il 72enne ex vigile del fuoco Aldo Rodolfo Di Nunzio, accusato di omicidio volontario aggravato. Secondo la Procura, avrebbe ucciso la moglie per poi inscenare il suicidio.

Per Cristian Franciosi, informatico dell'Aquila, le voci registrate quel giorno dalla telecamera di sorveglianza – posta davanti al piazzale della villa – appartengono sia alla donna che all'uomo. Alle 13.06 Annamaria D'Eliseo dice "Lasciami, lasciami". Invece per il perito della difesa, l'audiologo Marco Perino, di Biella, la voce nello stesso minuto è di Rodoldo Di Nunzio e dice "Guarda me, guarda me".

Tesi diverse, contrapposte, che potrebbero fare la differenza tra il suicidio e l'omicidio. Il presidente della Corte ha chiesto di ascoltare, più volte, in aula il file originale dell'audio estrapolato dal video della telecamera, senza l'intervento tecnico dei due periti per rendere l'audio fruibile. Si percepiscono soltanto delle grida, in lontananza.

Due figli della coppia, costituitisi parte civile al processo, hanno dichiarato spontaneamente che quella registrata e ascoltata in aula sembra la voce del padre, Di Nunzio, "quando si altera". "Vogliamo che si accerti la verità, oggettivamente", hanno quindi aggiunto Loana e Giuseppe Di Nunzio, auspicando anche una superperizia che la Corte potrebbe disporre nella prossima udienza.

In quella sede sarà anche ascoltato l'imputato, che al termine dell'udienza si è rivolto ai giudici mostrando un foglietto e ha chiesto, ripetendo più volte, "perché sono in galera?". Poi le lacrime. L'uomo si è sempre proclamato innocente. (di Leda D'Alonzo – Telemax)

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