8 marzo – Giornata delle Nazioni Unite per i Diritti delle Donne e per la Pace internazionale

Cos'è la "festa della donna"?

È una ricorrenza comunemente chiamata "Festa della Donna", ma ufficialmente intitolata Giornata delle Nazioni Unite per i Diritti delle Donne e per la Pace internazionale.

Cosa si festeggia?

È una giornata di riflessione per ricordare i diritti acquisiti dalle donne in passato in ambito sociale, economico e politico, a supporto anche delle donne che in altri paesi tuttora lottano per conquistare un'uguaglianza ancora non pienamente raggiunta.

È usata come spunto di riflessione anche sulla società nostrana che riconosce pari diritti sulla carta, ma non sempre nella pratica. Come indicato nel titolo, si sottolinea anche l'importanza della pace nel mondo.

Generalmente in questa ricorrenza si denunciano anche le violenze che molte donne subiscono, benché una giornata specificatamente dedicata a questo tema è quella del 25 novembre.

In teoria dunque l'8 marzo non sarebbe propriamente una giornata di festa, ma ciò non vieta comunque che si possa festeggiare così come in qualsiasi altro giorno dell'anno.

In quale data è stata istituita?

Ufficialmente il 16 dicembre 1977, con la risoluzione 32/142 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che invitava i paesi membri a istituire una data dell'anno come Giornata per i Diritti delle Donne e per la Pace internazionale.

Perché l'8 marzo?

Perché era una data già adottata da molti paesi per ricordare i diritti delle donne e, dopo l'emanazione della risoluzione ONU sopradescritta, gli stessi paesi fecero coincidere l'8 marzo.

È vero che trae origine dalla vicenda delle donne morte in un incendio scoppiato in una fabbrica a New York?

No, anche se ciò non vieta di commemorare quelle vittime.

Quell'incidente avvenne il 25 marzo del 1911 e interessò la fabbrica Triangle di New York in cui perserò la vita 146 persone (123 donne e 23 uomini).

Perché si regala la mimosa?

È una tradizione tipica italiana. In altri paesi sono in voga altre usanze.

Fu principalmente adottata dall'idea della deputata del Partico Comunista Teresa Mattei che nel 1946 la indicò come simbolo della ricorrenza, scoraggiando l'uso delle violette e dei mughetti che invece sono maggiormente utilizzati in Francia, ma più costosti e difficili da trovare in Italia.

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