Voce su Zinaida Solonari
Zinaida Solonari, 36 anni, fu uccisa nel corso della notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre 2019 a Cologno al Serio in provincia di Bergamo.
La Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta a Cologno al Serio dove sono stati celebrati i funerali di Zinaida Solonari (di Zhang Yuan, licenza CC BY 3.0)
Il delitto avvenne nei pressi dell'abitazione della sorella della vittima, dove la donna si era temporaneamente trasferita. A tenderle un agguato fu il marito, Maurizio Quattrocchi, 47 anni, che attendeva all'esterno dell'edificio la coniuge di origini moldave di ritorno dal proprio turno di lavoro in un ristorante della zona. Mentre lei rincasava, l'uomo la aggredì a coltellate per poi scappare nel tentativo di far perdere le proprie tracce.
Le urla della trentaseienne allertarono i vicini che subito si precipitarono a chiamare i soccorsi. Purtroppo, all'arrivo del personale medico sul posto, non ci fu null'altro da fare che constatare il decesso. Il quarantasettenne rimase in fuga per diverse ore e, nei suoi confronti, fu emanato un ordine di cattura. Venne poi localizzato nel tardo pomeriggio dello stesso giorno dalle forze dell'ordine a Martinengo (Bergamo) dove, accerchiato dai militari, non avendo via di scampo, si costituì e fu arrestato.[1][2]
La coppia era sposata da circa 15 anni, ma negli ultimi tempi i rapporti fra i due coniugi erano notevolmente peggiorati.[3] La donna aveva denunciato suo marito due volte perché la maltrattava. La prima denuncia fu presentata il 23 settembre per comportamenti ossessivi nei suoi confronti e minacce verbali dettate dalla gelosia. Da quel momento furono effettuati alcuni pattugliamenti sotto l'abitazione coniugale.
La seconda denuncia fu registrata il 3 ottobre, tre giorni prima del delitto, in seguito a un'aggressione fisica. In tale occasione i militari avevano consigliato alla trentaseienne di allontanarsi da Quattrocchi, così lei aveva deciso di trasferirsi dalla sorella portandosi dietro anche le tre figlie. Inoltre, due ore prima dell'agguato mortale, una pattuglia dei Carabinieri era passata sotto l'abitazione dove avvenne l'aggressione per controllare che non ci fossero problemi. Purtroppo tutto ciò non bastò per evitare l'omicidio.[4][5]
Il successivo 8 ottobre, nell'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari, l'uomo confessò il delitto, dichiarando di essere stato sopraffatto dalla gelosia. La moglie, il precedente mese di agosto, gli avrebbe comunicato l'intenzione di separarsi e da quel momento in poi erano iniziati i litigi. Il quarantasettenne aveva spiegato che, la notte dell'agguato, voleva soltanto colpire la donna, senza aver agito con la volontà di toglierle la vita.
Foto del fossato medievale adacquato che circonda il centro storico di Cologno al Serio in provincia di Bergamo (di Markus Mark, licenza CC BY-SA 3.0)
Nei suoi confronti fu convalidato l'arresto e la custodia cautelare in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato.[6] Dall'esame autoptico emerse che la vittima, durante la colluttazione con il marito, tentò di difendersi. Risultarono fatali i due tagli alla gola che provocarono il decesso. Gli inquirenti sostenevano che l'uomo fosse arrivato all'incontro già armato. Lui, però, affermò di non ricordare bene il modo in cui era venuto in possesso del coltello, ipotizzando di averlo recuperato nel sottoscala dell'abitazione della cognata dove si era nascosto prima di compiere l'assalto.[7]
Nel febbraio del 2020 la Procura di Bergamo, alla chiusura delle indagini, chiese il rinvio a giudizio immediato per il reo confesso. Al reato di omicidio volontario fu contestata la sola aggravante della relazione affettiva. In merito alla possibilità di ricorrere al rito abbreviato, il legale della difesa rinunciò a sollevare un'eccezione di incostituzionalità per la nuova legge dell'aprile del 2019 che non consentiva, in tale caso, di attuare il procedimento giudiziario che prevedeva lo sconto di un terzo della pena.[8]
Nel 2021 iniziò il processo nel corso del quale l'avvocato dell'imputato aveva richiesto l'esecuzione di una perizia psichiatrica.[9] Il 7 maggio 2021 l'uomo fu trovato morto suicida nella cella del carcere dove era detenuto.[10][11] Quattrocchi scrisse una lettera, lasciata al proprio difensore e letta nell'ultima udienza in Tribunale, in cui chiese scusa ai figli e si disse pentito per il gesto commesso.[12]