
Tiziana Gentile, 48 anni, è stata uccisa nel pomeriggio del 26 gennaio 2021 nella sua abitazione a Orta Nova in provincia di Foggia.
Ad allertare i soccorsi sono stati i vicini di casa dopo aver sentito delle forti urla provenire dal luogo del delitto. In seguito i Carabinieri, giunti sul posto, hanno rinvenuto il corpo senza vita della donna, impiegata come bracciante agricola e madre di due figli. Il cadavere si presentava riverso a terra con diverse ferite d'arma da taglio e i pantaloni abbassati.[1]
I militari nei minuti successivi hanno bloccato un uomo nelle vicinanze che si aggirava in stato confusionale con i vestiti sporchi di sangue e vistose escoriazioni sul corpo. Si tratta di un conoscente della vittima: Gerardo Tarantino, 46 anni, anche lui bracciante agricolo. Lo stesso aveva riferito ai Carabinieri di essere andato a casa della signora Gentile per questioni relative a buste paga.
Condotto in caserma per essere interrogato dai militari come principale indiziato, ha negato qualsiasi responsabilità nella morte della donna. Nel corso del colloquio l'uomo ha compiuto atti di autolesionismo ripetendo ossessivamente di essere innocente. Molti però i sospetti su di lui che, successivamente al delitto, aveva contattato ripetutamente la figlia della vittima chiedendole confusamente di giungere in soccorso della madre in pericolo.
Secondo le ipotesi accusatorie, i comportamenti contraddittori messi in atto dall'indiziato avrebbero rappresentato un maldestro tentativo di costruirsi un alibi. Tarantino avrebbe avuto un'avversione nei confronti della conoscente, amica ed ex collega di sua moglie. Pur senza un apparente motivo, si sarebbe recato sul posto, facendo irruzione nell'appartamento della quarantottenne per poi aggredirla a coltellate. La donna era separata dall'ex coniuge, con il quale però era rimasta in buoni rapporti ed era in procinto di divorziare legalmente.[2]

Al termine del lungo interrogatorio in caserma, nel quale il soggetto è apparso in uno stato psicologico fragile e non pienamente integro, nella mattinata del 27 gennaio è stato emesso un decreto di fermo a carico dell'indiziato.[3][4] Dopo essere stato condotto in carcere, in una delle notti seguenti, l'uomo ha tentato il suicidio in cella.[5]
Nell'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari, Tarantino ha continuato a proclamarsi innocente e ribadire la sua versione, definita dal suo legale "poco credibile".[6] La seduta effettuata in videoconferenza dal carcere è stata bruscamente interrotta poiché il quarantaseienne ha avuto una crisi distruttiva con tentativi di autolesionismo. Alla luce degli elementi raccolti, il giudice ha ritenuto di convalidare il fermo per la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, nonché il pericolo di reiterazione del reato e il pericolo di inquinamento probatorio.[7][8]