Voce su Angelica Salis

La Chiesa di San Pietro Pascasio a Quartucciu in provincia di Cagliari, dove sono stati celebrati i funerali di Angelica Salis (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)
Angelica Salis, 60 anni, fu uccisa dal marito Paolo Randaccio, 67 anni, il 9 settembre 2021 nell'abitazione in cui la coppia risiedeva a Quartucciu, comune in provincia di Cagliari.[1]
L'omicidio si consumò nel corso del pomeriggio, durante un'ennesima lite tra i due coniugi. Fu lo stesso uomo a telefonare ai Carabinieri e rivelare quanto aveva compiuto. I militari giunti sul posto avevano trovato il sessantasettenne ad aspettarli mentre la vittima era ormai deceduta con diverse lesioni d'arma da taglio al corpo.[2]
Secondo le testimonianze dei vicini, i due discutevano e litigavano spesso in casa. La sera prima del delitto, mercoledì 8 settembre, la vittima era scappata dall'abitazione e si era rifugiata in un locale poco distante per chiedere aiuto, mentre il sessantasettenne la inseguiva.[3] La donna soffriva di crisi depressive e sarebbe stata affetta da una grave malattia psichiatrica. Una delle figlie si disse maggiormente dispiaciuta per il padre poiché "aveva chiesto più volte aiuto" prima che accadesse l'irreparabile.[4]
Randaccio fu fermato dai Carabinieri con l'accusa di omicidio volontario. Di fronte agli inquirenti aveva ammesso le proprie responsabilità e confessato il delitto, sostenendo di essere stato aggredito dalla coniuge e di aver poi reagito. Dopo l'interrogatorio venne condotto in carcere.[5]
L'autopsia eseguita sulla salma della vittima aveva rilevato diversi fendenti sferrati dal marito alla moglie, tra cui quello al collo, risultato fatale, e altri cinque diretti al torace.[6] Nell'interrogatorio di garanzia l'uomo aveva reso brevi dichiarazioni spontanee, ribadendo la sua responsabilità nella morte della coniuge.[7] Il giudice per le indagini preliminari fu convalidato il fermo.[8]
Per l'indiziato fu avanzata la richiesta di esecuzione di una perizia psichiatrica, respinta però dal gip. Nell'estate del 2022 Randaccio fu rinviato a giudizio in seguito alla chiusura del fascicolo d'indagine.[9][10] Nel successivo mese di novembre, quasi al termine della fase dibattimentale, il pubblico magistrato chiese ed ottenne la sospensione del processo con invio degli atti alla Corte Costituzionale per la valutazione della legittimità dell'articolo 577 del codice penale.

La Chiesa di Sant'Efisio a Quartucciu (di PiantiSergio, licenza CC BY-SA 4.0)
In sostanza il PM aveva contestato la norma che, per i reati punibili con l'ergastolo, nega il ricorso al procedimento del rito abbreviato (che prevede uno sconto di un terzo della pena) ed esclude che sulle aggravanti del vincolo familiare possano avere un peso maggiore le attuanti.[11][12]
Lo stesso magistrato aveva sostenuto che l'imputato "non era un orco, ma un buon padre di famiglia che voleva tutelare la moglie". Per la pubblica accusa non si trattava di un delitto commesso da un uomo violento che per anni aveva massacrato di botte la moglie per poi ucciderla, ma piuttosto di un omicidio arrivato all'esito dell'ennesimo litigio innescato dalla donna. Tra l'altro la vittima soffriva da tempo di depressione, aveva manifestato diversi tentativi di suicidio ed era protagonista di scatti d'ira che sfociavano in violenze fisiche, oltre che verbali, verso il coniuge convivente.[13]