Voce su Chiara Spatola

Uno scorcio della Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine a Volvera in provincia di Torino (di Mastrocom, licenza CC BY-SA 3.0)
Chiara Spatola, 28 anni, e il compagno Simone Sorrentino, 23 anni, sono stati uccisi dal vicino di casa Andrea Longo, 34 anni, nel corso della serata del 24 aprile 2024 a Volvera in provincia di Torino.[1][2]
Il duplice omicidio si è consumato in un condominio di via XXIV Maggio. La coppia era appena rientrata, intorno alle 20.00, quando Longo li ha affrontati davanti alla porta del loro appartamento. Il malintenzionato, probabilmente, stava attendendo il loro arrivo. Armato di coltello, ha cominciato a pugnalare a morte i due giovani. L'aggressione sarebbe iniziata sulle scale dello stabile e poi terminata nel cortile interno, dove i due avrebbero tentato, invano, di scappare. Infine, alla vista dei due corpi distesi a terra, l'uno accanto all'altro, il trentaquattrenne si è tolto la vita, ferendosi alla gola con la stessa arma da taglio.
Secondo le ricostruzioni, Andrea Longo era un vicino problematico, sempre pronto a sollevare questioni e litigare con i vicini, soprattutto con le due vittime. Si lamentava per i rumori, bussava alla porta della coppia e protestava per le auto che entravano e uscivano dal cortile. L'uomo aveva affittato quell'alloggio il precedente mese di febbraio e, da quel momento, per i due fidanzati non ci sarebbe stata pace. I dissapori si susseguivano e le liti andavano avanti da tempo.
Secondo le testimonianze di amici e conoscenti, il trentaquattrenne si era anche invaghito in maniera ossessiva di Chiara Spatola e, in più occasioni, l'avrebbe infastidita e perseguitata. «Lascia quel ragazzino e mettiti con me, che sono un uomo vero», avrebbe intimato Longo alla vittima.[3] «Non ne potevano più, Chiara lo trovava tutti i giorni all'ingresso di casa, la aspettava», ha raccontato un'amica della ventottenne.[4] La coppia, infastidita da quei comportamenti aggressivi e invadenti, si stava organizzando andare via da Volvera e trasferirsi in un altro appartamento a Rivalta, un comune limitrofo.[5][6]
Chiara Spatola, originaria di Volvera, aveva lavorato come parrucchiera e poi nella carrozzeria del padre. Successivamente era stata assunta in una fonderia di Beinasco, dove era impiegata anche la madre. Proprio lì aveva conosciuto Simone Sorrentino, che faceva il caporeparto.[3] Il giovane abitava a Piossasco (Torino), ma si era trasferito a Volvera per convivere con la compagna. Il duplice omicida invece, originario di Saronno (Varese), era impiegato in una ditta con ufficio all'Interporto di Orbassano ed aveva precedenti per rapine e possesso di armi.
«Non l'ho mai visto, ma Chiara e Simone mi raccontavano delle sue prepotenze. Bussava continuamente alla loro porta e si lamentava usando qualsiasi scusa. Ma poi avevano capito che lo faceva perché si era invaghito di lei. La aspettava sotto casa, un giorno le aveva persino detto di lasciare Simone. Ma lei non voleva saperne nulla di questa persona, aveva deciso di non salutarlo più», ha raccontato la madre della vittima in un'intervista a La Repubblica.[7]
Secondo quanto ricostruito, intorno alle 16.00 del pomeriggio del 24 aprile, poche ore prima di uccidere a coltellate i due vicini e togliersi la vita, Longo aveva chiamato il 118, dicendo di non sentirsi bene. L'uomo aveva accusato uno stato di malessere e sul posto era arrivata un'ambulanza. I sanitari avevano riscontrato una crisi respiratoria dovuta a stati d'ansia, ma il trentaquattrenne non era stato trasportato in ospedale.[5] «Giovedì pomeriggio mi ha mandato il suo ultimo messaggio: "Mamma c'è un'ambulanza, speriamo che lo portino via". Invece l'hanno lasciato lì», ha raccontato la madre di Chiara Spatola.[7]