Voce su Graziella Mansi
Graziella Mansi, 8 anni, fu arsa viva nel corso del tardo pomeriggio del 19 agosto 2000 all'interno del bosco di Castel del Monte, frazione di Andria, capoluogo della regione Puglia.[1]
La bambina era in compagnia del nonno nei pressi del castello medievale quando, per il caldo e la sete, si allontanò per andare a prendere dell'acqua a una fontanella non molto distante dal posto. Lì fu avvicinata da Pasquale Tortora, 18 anni, che con una scusa la portò nel bosco finendo per torturarla e darle fuoco. Il corpo carbonizzato della vittima fu rinvenuto in serata, alcune ore dopo la segnalazione della scomparsa, a circa 2 Km di distanza dal luogo dove era stata adescata.[2][3]
Già nelle ore successive al drammatico ritrovamento, Tortora finì nel mirino degli investigatori. Il ragazzo fu interrogato e crollò, confessando l'omicidio. Nei giorni successivi, lo stesso indiziato chiamò in causa altri quattro amici, complici nell'assassinio. Si tratta di Michele Zagaria, Domenico Margiotta, Giuseppe Di Bari e Vincenzo Coratella. Questi ultimi, di età compresa fra i 18 e i 20 anni, avevano tutti partecipato commossi ai funerali della bambina prima di essere fermati e condotti in carcere.[4]
Secondo l'accusa, i cinque ragazzi avevano sequestrato la vittima per burlarsi di lei e torturarla, tentando anche un abuso sessuale. Alcuni di loro sostennero che "ci stavano pensando da tempo" a giocare con il fuoco. Motivo che portò la Procura a contestare la premeditazione. Tuttavia quel che poteva sembrare un gioco, fu fatale per la povera bambina, ricoperta completamente dalle fiamme.
Furono tutti e cinque rinviati a giudizio. Tortora unico reo confesso. Gli altri inizialmente ammisero le loro responsabilità, poi ritrattarono e si proclamarono innocenti.[5] Tortora fu condannato a 30 anni di reclusione al termine del processo celebrato in rito abbreviato. A Zagaria, Margiotta, Di Bari e Coratella fu invece inflitto l'ergastolo per aver scelto il procedimento in rito ordinario.[6][7] Nella notte tra il 13 e il 14 dicembre 2008 Coratella si suicidò, impiccandosi nella cella del carcere dove era detenuto.[8][9]