Voce su Yara Gambirasio

Uno scorcio di Brembate di Sopra in provincia di Bergamo
Yara Gambirasio, 13 anni, scomparve la sera del 26 novembre 2010 da Brembate di Sopra, comune in provincia di Bergamo dove la ragazza risiedeva. Il suo corpo senza vita fu trovato il successivo 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d'Isola (Bergamo) con numerose lesioni, tra cui diversi fendenti d'arma da taglio e un trauma cranico rilevato dall'autopsia.[1][2]
Negli anni successivi, attraverso le tracce di DNA rinvenute sugli slip della vittima, si risalì a Massimo Giuseppe Bossetti, un operaio edile di Mapello (Bergamo), sposato e padre di famiglia. L'uomo, 41 anni all'epoca del delitto, fu ritenuto il responsabile dell'omicidio e venne arrestato il 16 giugno 2014. Di fronte alle accuse contestate, si era sempre proclamato innocente.[3][4]
Il 1º luglio 2016 Bossetti fu condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Bergamo.[5] La sentenza fu confermata dalla Corte d'Appello di Brescia il 18 luglio 2017 e poi resa definitiva dalla Corte di Cassazione il 12 ottobre 2018.[6][7]
Poco chiaro il movente del delitto che, secondo le motivazioni della sentenza, poteva essere ricondotto a delle avance sessuali respinte. La vittima sarebbe stata prelevata in strada da Bossetti, mentre tornava a casa dopo aver lasciato la palestra che frequentava a Brembate di Sopra. Poi fu aggredita, uccisa e trasportata esanime nel campo di Chignolo d'Isola.[7][8]