Grotte. Maltrattata per mesi dal marito. Si rivolge ai Carabinieri. Attivato il "Codice Rosso".
Per un anno, alla presenza dei figli di 4 e 2 anni, avrebbe ripetutamente minacciato e maltrattato la moglie, una badante 34enne. Quando la donna non è riuscita più ad andare avanti, a sopportare le continue percosse e le minacce che inevitabilmente terrorizzavano i figli piccoli, ha bussato alla porta della stazione dei carabinieri di Grotte ed ha raccontato, per filo e per segno, l'inferno che aveva appunto vissuto negli ultimi 12 mesi.
Ad essere denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, è stato il marito: un bracciante agricolo 27enne. Un uomo che era stato già destinatario dell'avviso orale del questore.
La denuncia, per l'ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, è stata effettuata dai Carabinieri della stazione di Grotte che sono coordinati dal comando compagnia di Canicattì. I militari dell'Arma hanno naturalmente subito attivato l'iter del cosiddetto "Codice Rosso" e la donna, assieme ai bambini, è stata allontanata – in via precauzionale – dal marito violento.
I Carabinieri, ma anche tutte le altre forze di Polizia, sistematicamente raccolgono denunce o segnalazioni per casi di maltrattamenti in famiglia, sia fra figli e genitori, che fra coniugi, conviventi ed ex. Sviluppare l'attività investigativa non è per niente semplice, ma, con determinazione, tutto viene portato avanti anche e soprattutto per garantire l'incolumità e la salute psico-fisica delle vittime.
Che i rapporti coniugali non fossero più improntati a reciprocità e serenità forse era risaputo. La convivenza è divenuta insopportabile, oltre che parecchio rischiosa per la donna, quando – nell'ultimo anno – il marito avrebbe, alla presenza dei bambini, iniziato a maltrattarla. Fino ad un certo punto, la badante grottese ha tenuto duro ed ha sopportato tutto, sperando forse di poter ricucire il rapporto e recuperare il matrimonio.
Poi, però, non ce l'ha più fatta ed ha bussato alla porta della caserma dei Carabinieri che l'hanno aiutata in tutto e per tutto. La donna è stata supportata psicologicamente, le è stato assicurato – e così è stato – l'attivazione dell'iter del codice rosso e poi, alla fine, il consorte violento è stato deferito alla Procura.