Torricella Sicura. A processo per maltrattamenti. L'ex compagna minacciata di morte: "Ti taglio la testa".
Un uomo residente nel Teramano è stato rinviato a giudizio per aver picchiato la compagna davanti alla figlia piccola, averla cacciata fuori casa dicendole che aveva trovato un'altra compagna e per averla minacciata di morte.
La sua frase: «Se torni a casa ti taglio la testa» è riecheggiata in tribunale a Teramo, nel processo in corso davanti al collegio presieduto dalla giudice Claudia Di Valerio. In aula sono stati sentiti i testi della Pubblica accusa, a cominciare dai poliziotti che intervennero dopo la richiesta di aiuto della vittima lasciata fuori casa. La donna, rappresentata dall'avvocato Domenico Giordano, si è costituita parte civile. Lei e la sua bambina attualmente si trovano in una casa protetta.
I fatti, secondo l'accusa della Procura, sono avvenuti tra il 2019 il 2022. Nel corso di uno degli episodi di maltrattamenti l'uomo avrebbe afferrato la donna per i capelli scaraventandola a terra, provocandole lesioni giudicate guaribili in venti giorni.
«Dopo averla afferrata per i capelli e gettata a terra», si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, «mediante violenza e minaccia consistita nel proferirle le frasi "Se torni a casa ti taglio la testa" o "Sei morta", costringeva la donna ad uscire di casa, minacciandola di non fare più rientro in quanto ormai aveva trovato un'altra compagna».
Nell'ultima udienza si è svolto l'interrogatorio di garanzia, davanti al giudice, del 32enne albanese residente a Torricella Sicura (Teramo) che è stato arrestato con la pesante accusa di aver picchiato la moglie credendola incinta per farla abortire. L'uomo è accusato anche altri maltrattamenti, avvenuti davanti ai tre figli piccoli. L'operaio, difeso dall'avvocato Nello Di Sabatino, ha ammesso l'episodio delle botte, ma ha negato gli altri maltrattamenti. (d.p. - Il Centro)