Menaggio. Era convinto che la moglie avesse un amante. Condannato a 2 anni per maltrattamenti e lesioni.
L'ultima aggressione alla moglie, quella più plateale, era avvenuta nella piazza di Menaggio (Como) a luglio dello scorso anno, quando l'uomo, un operaio di 50 anni di origine turca, si era presentato davanti alla donna armato di un coltello da cucina, per obbligarla a consegnargli il telefono cellulare e controllare i messaggi, convinto che avesse un amante.
A salvarla era intervenuto il fratello di lei, ma poi l'uomo era stato sottoposto a una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla moglie. Ieri è stato condannato a 2 anni e 3 mesi di reclusione, al termine del processo in cui era accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravati dal legame coniugale.
Un anno in meno di quanto chiesto dal pubblico ministero, Michele Pecoraro. Quell'episodio di luglio 2022, aveva spinto la donna a denunciare ai Carabinieri anche precedenti aggressioni fisiche e verbali. Così i militari, dopo aver raccolto la testimonianza della donna e trasmesso gli atti in Procura, avevano eseguito nei suoi confronti la misura cautelare di divieto di avvicinamento alla moglie.
A scatenare la rabbia del marito, era sempre la gelosia, e la certezza che la donna avesse una frequentazione extraconiugale. Ieri il difensore ha chiesto il proscioglimento, sostenendo che le condotte della donna fossero state tali da provocare e motivare le reazioni sopra le righe del marito.
Durante il dibattimento, la difesa ha cercato di ridimensionare fortemente quegli episodi, ad eccezione del giorno in cui l'uomo si era presentato in pubblico armato di coltello, riguardo al quale la stessa difesa ha ammesso che la situazione era sfuggita di mano. Giustificazioni che però il Tribunale Collegiale non ha ritenuto credibili. (Pa.Pi – Il Giorno)