Pistoia. Il compagno l'aveva minacciata: "Ti squarto il volto". La testimonianza della vittima al processo.

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Pistoia. Il compagno l'aveva minacciata: "Ti squarto il volto". La testimonianza della vittima al processo.

"Ero convinta che nessun altro ragazzo, al di fuori di lui mi avrebbe potuta amare. Ero grassa e non mi piacevo. Sono rimasta con lui pensando che sarebbe cambiato". A raccontarlo è stata la ragazza, ascoltata nell'aula Signorelli del Tribunale di Pistoia, davanti al giudice Paolo Fontana.

Sotto processo, con l'accusa di maltrattamenti (aggravati dal fatto di essere stati commessi nei confronti della convivente), di minacce e di lesioni personali, c'è il suo giovane ex fidanzato, un 24enne romeno. La ragazza è rappresentata dall'avvocato Alessandra Artese del foro di Prato, mentre il giovane è difeso dall'avvocato Fabrizio Di Donato di Firenze.

Le violenze verbali, secondo quanto ricostruito dalla presunta vittima, sarebbero iniziate da subito, lui l'avrebbe insultata abitualmente, inveendo contro di lei, o tirando pugni che la sfioravano. Ma lei era andata avanti, con la convinzione che con il tempo sarebbe riuscita a cambiare le cose. Era il 2016, entrambi erano minorenni. Poi nel 2021, i due avevano deciso di andare a convivere. E a quel punto, sarebbero arrivate anche le violenze fisiche.

"Mi diceva di pulire la casa e mi chiamava schiava", ha raccontato ieri la ragazza in aula. "Poi dalle offese siamo passati alle mani". Graffi sul volto, morsi sugli zigomi, e minacce di morte. In un'occasione, in casa dei genitori di lui, il giovane l'avrebbe strattonata, cercando di strangolarla, stringendo le mani sul suo collo.

Poi, le avrebbe offerto un sacchetto del ghiaccio, per farle passare il dolore, ma lei si era allontanata. Contro la ragazza, il fidanzato avrebbe usato due armi: da una parte svilendo la sua persona e minando la sua autostima, deridendola perché in sovrappeso, e dall'altra parte esercitando un controllo sulla sua vita, prendendole il telefono e leggendo i messaggi privati.

Ed è proprio dopo uno di quei controlli, dopo aver scoperto una chat con un amico virtuale che la rabbia del ragazzo sarebbe esplosa. Lei voleva chiarire e riappacificarsi, per questo lo aveva raggiunto in un parcheggio, vicino al suo lavoro, era il 10 settembre del 2021. Ma lui l'avrebbe afferrata per il collo e le avrebbe morso uno zigomo. "Ti squarto il volto", le avrebbe detto, tirando fuori le forbici.

Era stato il padre che vedendola rincasare, aveva notato i segni sul collo e zigomo, e aveva chiamato l'ambulanza. (la Nazione)

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