Padova. Giulia Cecchettin è dottoressa. Conferita la laurea alla memoria in Ingegneria Biomedica.
Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa a coltellate dall'ex fidanzato lo scorso 11 novembre 2023, ha ottenuto oggi, 2 febbraio 2024, dall'Università di Padova la laurea alla memoria in Ingegneria Biomedica.
Quando avvenne l'omicidio, la giovane aveva già completato la tesi, ed era prossima alla discussione di laurea. Alla cerimonia, che si è tenuta nell'aula magna del Bo dell'Ateneo, hanno preso parte i familiari della ragazza – il padre Gino, la sorella Elena e il fratello Davide –, insieme al ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la rettrice Daniela Mapelli, il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione Gaudenzio Meneghesso e la relatrice della tesi di laurea, Silvia Todros.
"Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze – ha affermato il padre della vittima, Gino Cecchettin –, nella mia per prima. Sarai sempre nel cuore di chi ti ha amato e conosciuto, e sarai sempre nel nostro cuore. Eppure non riesco a essere felice: mi sono chiesto spesso se avesse senso e a cosa potesse servire una cerimonia per la laurea postuma. La risposta viene ancora una volta da Giulia: ha senso per tutto quello che hai fatto per gli altri e ancora stai facendo". "Mi manchi come l'ossigeno", ha poi concluso.
Le parole della rettrice Daniela Mapelli: "Giulia era figlia, una sorella, un'amica preziosa, una ragazza dolce ma decisa nel raggiungere i propri obiettivi. Giulia aveva già chiaro le cose che contano: ha saputo affrontare le difficoltà che la vita ti mette di fronte, ha sostenuto 11 esami dopo la morte della mamma, aveva scritto una tesi brillante, era pronta a questo giorno, uno di quelli che si ricordano".
"Giulia era un primo violino ovvero un punto di riferimento – ha precisato la rettrice dell'Università di Padova –. Quando noi docenti facciamo lezione individuiamo tra gli studenti un 'primo violino', ovvero uno studente che tra tutti può darci un feedback. Giulia era così".
"Mai come in occasione del terribile femminicidio di Giulia il concetto di comunità si è fatto concreto, lo si poteva toccare con mano. L'ondata di apprensione prima, l'orrore e sdegno poi si riverberavano qui a Palazzo Bo, cuore del nostro Ateneo. Con grande pudore provo a chiedere a tutte e tutti di provare a regalare a Giulia un sorriso", ha concluso la rettrice Mapelli. (TGCOM24)