Noale. Partecipa ai funerali dell'ex compagno suicida. Viene accusata dai parenti: "È colpa tua".

Immagine della notizia (Immagine di Naviorein su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Noale. Partecipa ai funerali dell'ex compagno suicida. Viene accusata dai parenti: "È colpa tua".

Tensione ancora prima dell'inizio del funerale, presidiato dalla Polizia locale fuori dalla chiesa di Noale, nel pomeriggi di ieri. Poi uno scontro verbale, alla fine della messa. Da un lato i parenti di lui, il 57enne che si è tolto la vita una settimana fa, dopo aver tentato di strangolare l'ex compagna, e dall'altro lei, la donna 48enne scampata alla violenza di lui.

Lei ha deciso di prendere parte al funerale dell'uomo con cui aveva condiviso la vita per sette anni, nella loro abitazione di Mestre. Lo scorso gennaio, lei aveva deciso di troncare la storia. Ma il collega ed ex convivente, con un matrimonio finito alle spalle, non l'aveva presa bene.

«Messaggi continui, lettere d'amore che prima non mi aveva mai scritto. Gli dicevo basta, smettila o ti blocco di nuovo», Sono le parole della 48enne, riportate dal Corriere del Venero. «Mi aveva pedinato al volante della sua macchina. Mi ero spaventata tanto quella volta, era a inizio di quest'anno, da andare dai Carabinieri. Poi sembrava si fosse calmato e non lo avevo denunciato. Non mi sembrava il caso di metterlo nei guai».

Al termine del funerale è avvenuto l'incontro temuto che, durante la cerimonia, si era cercato di evitare. «Era un uomo pieno di vita – le parole della cognata di lui – Tu hai fatto di tutto per allontanarlo da suo figlio. È colpa tua. Hai raccontato menzogne». «E se morivo? Forse doveva succedere questo. Poiché mi sono salvata, è mia la colpa? Solo io so cosa ho passato», la risposta della 48enne.

«Lui è morto. E anche io sono morta dentro», ripete la donna, nonostante sia riuscita a salvarsi nel momento in cui ha cominciato a perdere i sensi, martedì scorso, durante l'aggressione. «Non ci vedevo più. Chi dice che si è tolto la vita perché volevo denunciarlo dice il falso. Non l'ho denunciato mai, neppure all'ospedale». (di Antonella Gasparini – Corriere.it)

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