Brindisi. Non ce l'ha fatta Irene Margherito. Il cognato ora indagato per omicidio volontario.
Con il decesso della vittima, viene riqualificata d'ufficio in omicidio volontario, da tentato omicidio, l'ipotesi di reato a carico del 55enne Adamo Sardella, presunto responsabile della morte della cognata, la 47enne Irene Margherito.
L'uomo è accusato anche del tentato omicidio del compagno della vittima e di porto abusivo di arma da fuoco. Il 55enne è recluso da domenica presso la casa circondariale di Brindisi. I poliziotti del commissariato di Mesagne diretti dal vicequestore Giuseppe Massaro e i colleghi della Squadra Mobile di Brindisi, coordinati dalla pm Paola Palumbo, sono ancora al lavoro per far luce sul movente e su cosa sia accaduto prima della violenta lite sfociata nel sangue.
Il dramma si è consumato nella tarda mattinata di domenica scorsa, 26 maggio 2024, sulla complanare della strada statale 7 per Taranto, fra Brindisi e Mesagne (in direzione Mesagne). Da quanto emerso finora, si presume che Sardella e la cognata (moglie del fratello, deceduto più di 10 anni fa) si siano dati appuntamento davanti alla sede di un'azienda situata a un centinaio di metri dalla Cittadella della ricerca.
Sardella è arrivato sul posto a bordo di una Volkswagen grigia, in compagnia di un parente. La 47enne era bordo di una Nissan Juke, insieme al suo compagno. Dissapori e incomprensioni familiari si trascinavano da tempo. Durante l'accesa discussione, Sardella avrebbe esploso diversi colpi di pistola contro la Nissan. Un proiettile ha infranto il finestrino anteriore destro della vettura e ha raggiunto Irene Margherito, seduta sul sedile passeggero, alla testa. Il compagno, nella colluttazione, ha riportato ferite di lievi entità alla testa.
La 47enne è stata trasportata, in condizioni disperate, presso l'ospedale Perrino di Brindisi, dove è deceduta il giorno successivo. La donna lascia un figlio e una figlia, entrambi sposati, avuti dal marito defunto. (di Gianluca Greco – BrindisiReport)