
Brigitte Louise Pazdernik, 76 anni, è scomparsa dalla sua abitazione di Narbolia, in provincia di Oristano, il 10 ottobre 2018. La donna è stata poi ritrovata senza vita la mattina del 13 ottobre da due pescatori in mare, al largo della spiaggia di Su Pallosu, situata lungo il litorale di San Vero Milis (Oristano).[1]
Le indagini scattate il giorno successivo alla sparizione hanno fatto emergere alcune contraddizioni nei confronti del marito Giovanni Perria, pensionato di 78 anni, che ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nella morte della vittima. L'uomo aveva dichiarato di essere in casa la sera del 10 ottobre, sul letto a guardare la TV, e che si sarebbe accorto dell'assenza della moglie soltanto dopo la mezzanotte, quando aveva sentito la serranda del garage chiudersi. Successivamente sarebbe uscito per andare a cercarla.
Tuttavia, una vicina di casa ha testimoniato di aver visto, invece, il settantottenne uscire intorno alle ore 23.00 e tornare nell'abitazione mezz'ora dopo. Perria aveva riferito che la coniuge cenò insieme a lui, ma l'autopsia ha escluso la presenza di cibo nello stomaco della donna. Il pensionato aveva raccontato inoltre che la signora Pazdernik uscì di casa indossando pigiama e vestaglia ma, quando fu ritrovata in mare, era vestita con abiti normali.
L'esame autoptico aveva stabilito il decesso per annegamento lo stesso giorno in cui era scomparsa. Il fatto che avesse ingerito poca acqua avrebbe indicato che, nel momento in cui finì in mare, la vittima aveva funzioni vitali ridotte per cui, chi la gettò, lo fece probabilmente perché pensava di averle già tolto la vita.[2] Per gli inquirenti, a ucciderla per poi disfarsi del corpo in acqua sarebbe stato il marito. Gli investigatori avrebbero anche ricostruito il tragitto percorso dall'uomo trovando le ricevute dei distributori in cui aveva fatto benzina.

Il movente sarebbe stato individuato nella scoperta di un tradimento avvenuto anni molti prima, quando la coppia viveva all'estero. In particolare la donna, avrebbe avuto una relazione con Mario Perria, fratello dell'accusato, dal quale sarebbe nata anche una figlia. I coniugi, prima di sposarsi, si erano conosciuti in Germania, paese d'origine della signora Pazdernik dove l'uomo aveva vissuto alcuni anni per motivi di lavoro. Dopo essere andato in pensione, il settantottenne era tornato stabilmente ad abitare con la moglie nella casa di Narbolia in Sardegna.[3][4]
Perria è stato iscritto nel registro degli indagati e il 24 gennaio 2019, su richiesta della Procura di Oristano, il giudice per le indagini preliminari ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.[5] Il suo legale aveva richiesto il trasferimento della detenzione ai domiciliari, ma il tribunale di Cagliari ha rigettato l'istanza per il rischio di reiterazione del reato e inquinamento delle prove.[6] Nei mesi successivi il magistrato ha richiesto il giudizio immediato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.[2] Nell'aprile del 2020 la misura cautelare a carico del pensionato è stata attenuata a causa della pandemia di Covid-19, stabilendo gli arresti domiciliari con divieto di dimora nel comune di Narbolia.[7][8]
L'uomo durante il processo è stato sottoposto a una perizia psichiatrica che lo ha valutato capace di intendere e di volere.[9] Il 2 novembre 2020 è stato condannato dalla Corte d'Assise di Cagliari a 24 anni di reclusione.[10]