Voce su Silvana Arena

Uno scorcio del centro storico di Venaria, sullo sfondo l'entrata della Reggia (di Twice25 & Rinina25, licenza CC BY-SA 3.0)
Silvana Arena, 74 anni, è stata uccisa dal marito Giovenale Aragno, 73 anni, il 7 agosto 2022 a Venaria Reale in provincia di Torino.[1][2]
L'omicidio si è consumato nel corso della mattinata all'interno dell'abitazione della coppia nel quartiere La Rigola di Venaria, comune alle porte del capoluogo torinese. A lanciare un primo allarme sono stati alcuni vicini di casa che hanno sentito delle forti urla provenire dall'appartamento dei due pensionati.
Poi una seconda telefonata ai Carabinieri, effettuata dallo stesso Aragno che riferiva di aver "aggredito" la moglie". I militari giunti in casa hanno trovato la vittima esanime, con numerose ferite alla testa. La signora sarebbe stata colpita ripetutamente al capo con un bastone. Nel corso dell'aggressione la settantaquattrenne avrebbe anche tentato invano di fuggire, ma nulla ha potuto contro la violenza del marito.
L'omicidio sarebbe avvenuto in seguito a un'ennesima lite in casa. Secondo le ricostruzioni, il motivo dell'alterco sarebbe riconducibile al sostegno di una delle figlie della coppia, la primogenita di 47 anni, ospite di una struttura terapeutica a Terni per problemi di salute.
Stando alle testimonianze di alcuni conoscenti e vicini di casa, i coniugi litigavano spesso anche per altri motivi, tanto che negli ultimi tempi vivevano da "separati in casa". Tuttavia non risulterebbero denunce, né segnalazioni per maltrattamenti o violenza domestica presentate alle forze dell'ordine.[3][4]
La signora Arena era originaria di Cuneo, mentre il marito proveniva da Fossano (Cuneo), ma da molti anni i due si erano trasferiti stabilmente a Venaria. Nell'immediatezza dei fatti, dinanzi ai militari entrati nell'abitazione, l'uomo avrebbe ammesso le proprie responsabilità mentre era intento a pulire il sangue della coniuge, ormai deceduta a causa delle numerose percosse inferte.[5]
Il settantatreenne è stato sottoposto ad arresto.[6] Dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti della Procura di Ivrea, l'anziano è stato condotto in carcere. Nell'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari, Aragno si è avvalso della facoltà di non rispondere, pur rilasciando dichiarazioni spontanee in cui ha sostenuto di non ricordare nulla di momenti riguardanti il delitto. Nei suoi confronti è stata convalidata la custodia cautelare.
Gli investigatori sono al lavoro per valutare le condizioni di salute del settantatreenne che, negli ultimi tempi, avrebbe sofferto di depressione. I legali dell'uomo potrebbero richiedere la disposizione di una perizia psichiatrica.[7][8]