Voce su Giovanna Frino

Uno scorcio panoramico su Castel Pagano nel territorio di Apricena in provincia di Foggia (di Albus65, licenza CC BY-SA 4.0)
Giovanna Frino, 44 anni, è stata uccisa dal marito Antonio Di Lella, 56 anni, nel corso del primo pomeriggio del 16 dicembre 2022 ad Apricena in provincia di Foggia.[1]
L'omicidio è avvenuto nell'abitazione familiare dove risiedevano due delle tre figlie della coppia: la prima, una ventenne, frequentava l'Università a Firenze, la più piccola di 7 anni invece era a scuola mentre la secondogenita di 17 anni si trovava a casa perché aveva l'influenza. L'uomo avrebbe esploso vari proiettili d'arma da fuoco all'indirizzo della moglie, togliendole la vita.[2] Di Lella, in stato confusionale, si sarebbe affacciato sul balcone al primo piano per chiedere aiuto, poi si è barricato nell'appartamento.
Ad allertare le forze dell'ordine sarebbero stati i vicini di casa che hanno udito il suono degli spari provenire dal luogo del delitto. Mentre l'uomo era asserragliato all'interno insieme alla figlia, sul posto sono giunti i Carabinieri. Ci sarebbe stata una breve mediazione con i militari, poi il cinquantaseienne ha aperto la porta e si è costituito. Il corpo senza vita della vittima sarebbe stato trovato nella cucina dell'abitazione. Di Lella è stato sottoposto ad arresto per omicidio volontario aggravato.
L'uomo era un ex guardia giurata, ma non è chiaro se detenesse regolarmente l'arma da fuoco con la quale ha ucciso la moglie. La coppia era sposata da circa vent'anni. Di Lella, circa cinque anni prima, aveva perso il lavoro e per un lungo periodo era rimasto senza un impiego. Negli ultimi tempi però aveva trovato un occupazione come operaio in una ditta di trasporti.[3]
La donna invece era impiegata come barista e lavorava anche per una ditta di pulizie. Secondo le testimonianze dei conoscenti, la quarantaquattrenne litigava spesso con il marito, tanto che avrebbe voluto lasciare l'abitazione per tornare insieme alle figlie dai genitori a Cerignola. Non risultano tuttavia alle forze dell'ordine segnalazioni o denunce per maltrattamenti o violenza domestica.[4][5]
Nei giorni seguenti il cinquantaseienne si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l'arresto.[6]