Il femminicidio di Brigitta Steger a Lutago di Valle Aurina

Vittima:
Brigitta Steger
Killer:
Paul Johann Oberkofler
Località:
Lutago di Valle Aurina
Data:
8 marzo 2022
Uno scorcio di Lutago (Luttach), frazione di Valle Aurina (Ahrntal) in provincia di Bolzano

Uno scorcio di Lutago (Luttach), frazione di Valle Aurina (Ahrntal) in provincia di Bolzano (di Internet Consulting su Flickr, licenza CC BY 2.0)

Voce su Brigitta Steger

Uno scorcio di Lutago (Luttach), frazione di Valle Aurina (Ahrntal) in provincia di Bolzano

Uno scorcio di Lutago (Luttach), frazione di Valle Aurina (Ahrntal) in provincia di Bolzano (di Internet Consulting su Flickr, licenza CC BY 2.0)

Brigitta Steger perse la vita l'8 marzo 2022, dopo essere stata ricoverata per quasi dieci anni in stato di coma irreversibile.‍[1][2] La mattina del 27 novembre 2012, all'età di 42 anni, fu massacrata dal marito Paul Johann Oberkofler, manager aziendale di 52 anni, nella villetta di famiglia a Lutago, frazione del comune di Valle Aurina in provincia di Bolzano, dove ormai marito e moglie da tempo vivevano da separati in casa.‍[3]

All'alba, intorno alle 5.00 del mattino, la vittima fu colpita più volte alla testa e al torace con un martello e un punteruolo. Proprio nel corso di quella giornata Brigitta aveva in programma un appuntamento con il suo avvocato per avviare le pratiche per il divorzio. L'aggressione sarebbe iniziata quando la donna stava probabilmente dormendo, colpita nel sonno mentre era distesa sul letto della camera matrimoniale. Poco prima, i due coniugi avrebbero avuto un ennesimo violento litigio, nella stessa stanza dove era presente anche il figlioletto di 4 anni che dormiva nel letto a castello.

Le urla e i rumori avevano allertato la figlia primogenita di 20 anni (la coppia aveva anche un altro figlio di 19 anni che però si trovava a Innsbruck, in Austria, per motivi di studio). La giovane si era recata nella camera matrimoniale e tentò di fermare il padre, ma fu bloccata dall'uomo che successivamente costrinse lei e il fratellino ad allontanarsi. I due sarebbero stati addirittura rinchiusi in salotto così che il cinquantaduenne potesse continuare indisturbato ad aggredire e colpire la moglie esanime nel letto.

La ventenne però riuscì a sollecitare l'intervento della Croce Bianca della Valle Aurina, i cui soccorritori in seguitò si recarono nella villetta e rinvennero la vittima gravemente ferita. Oberkofler fu subito arrestato dai Carabinieri. Dinanzi ai militari, in stato confusionale, prima ammise di aver colpito ripetutamente a martellate la moglie, poi si avvalse della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia, su consiglio del proprio difensore.

Brigitta riportò gravissime ferite in varie parti del corpo, tra cui soprattutto la testa. La donna non perse la vita, ma entrò in coma irreversibile a causa delle profondi lesioni cerebrali. Fu ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Maurizio di Bolzano. Dopo circa dieci anni trascorsi in un centro specializzato in Alto Adige, il suo cuore cessò di battere definitivamente l'8 marzo del 2022.‍[4]

Mesi dopo il delitto, Oberkofler fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. Cinque le aggravanti contestate: la premeditazione, la crudeltà, i futili motivi, l'aver agito contro la coniuge e contro una persona in stato di minorata difesa (l'uomo avrebbe iniziato a colpire la moglie a martellate in testa mentre lei dormiva). Nel febbraio del 2014 Oberkofler fu condannato a 18 anni di reclusione (sedici per tentato omicidio e due per violenza privata).‍[5] La sentenza di primo grado escluse le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi.

Nel luglio del 2015 in Corte d'Appello, però, la pena fu ridotta a 10 anni. All'imputato fu riconosciuto il vizio parziale di mente (in base a una perizia psichiatrica presentata dalla difesa). L'aggravante dell'aver agito nei confronti della coniuge fu compensata dalla concessione delle attenuanti generiche, mentre le altre aggravanti rimaste, la crudeltà e l'aver agito contro una persona in stato di minorata difesa, furono escluse.‍[6][7]

Nel frattempo Oberkofler, in un diverso procedimento giudiziario, fu chiamato a rispondere anche di maltrattamenti e violenza sessuale, sempre nei confronti della moglie. Infatti, prima di essere mandata in coma, la donna aveva confidato, in più occasioni alle proprie amiche, di essere stata costretta dal marito più volte ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà.‍[8]

Nel novembre del 2016 la Corte di Cassazione accolse il ricorso avanzato dalla Procura Generale e dispose la ripetizione del processo in secondo grado. Al contempo la Suprema Corte dichiarò immediatamente esecutiva la condanna a 10 anni, per cui l'uomo sarebbe dovuto tornare in carcere dopo un periodo trascorso in "semilibertà".

Proprio pochi minuti dopo aver appreso la notizia della sentenza della Cassazione, Oberkofler si suicidò, impiccandosi alla trave di una serra dove lavorava, in regime di arresti domiciliari, all'interno di una struttura psichiatrica di cura e recupero gestita dall'Associazione Don Girelli a Ronco all'Adige nel Veronese.‍[9]

Note

  1. Massacrata dal marito a martellate in testa, dopo 10 anni di coma è morta Brigitte Steger. il Dolomiti · Archiviato dall'originale.
  2. Brigitta Steger, il marito la massacrò a martellate: muore dopo dieci anni di coma. Corriere.it · Archiviato dall'originale.
  3. Lei vuole divorziare. Lui la massacra. Alto Adige · Archiviato dall'originale.
  4. Massacrata dal marito a martellate, Brigitte morta dopo dieci anni di coma. Il Gazzettino · Archiviato dall'originale.
  5. Massacrò moglie a martellate, 18 anni. La Gazzetta del Mezzogiorno · Archiviato dall'originale.
  6. Massacrò la moglie, non era in sé. Alto Adige · Archiviato dall'originale.
  7. Oberkofler, pena ridotta in appello a 10 anni. Alto Adige · Archiviato dall'originale.
  8. Oberkofler, processo per stupro. Alto Adige · Archiviato dall'originale.
  9. Bolzano, massacrò la moglie, adesso si è ucciso. Alto Adige · Archiviato dall'originale.

Cara/o utente, spero tu abbia apprezzato il contenuto di questa pagina.

FemminicidioItalia.info è un progetto informativo nato nei primi mesi del 2019 dedicato alla raccolta di dati e notizie su casi recenti e passati di femminicidio in Italia, nonché sul fenomeno della violenza sulle donne nel nostro paese.

Nel corso del tempo lo sviluppo del sito è aumentato a dismisura. Le pagine sono diventate centinaia e le voci di approfondimento sono costantemente monitorate per fornire gli ultimi aggiornamenti. Teniamo traccia delle notizie e riportiamo quelle più importanti avendo sempre cura di citare le fonti per ringraziare i giornalisti del loro arduo lavoro.

Tuttavia la gestione del progetto è diventata anche più complessa e dispendiosa. Se credi nella bontà del nostro operato e ti va di contribuire, potresti darci una mano oppure considerare di effettuare una donazione. Anche una piccola somma può significare un grande aiuto affinché il sito rimanga in vita e continui a essere aggiornato. Grazie.