Voce su Slobodanka Metusev

Uno scorcio panoramico sull'anfiteatro del parco urbano di Capoterra (di Sistow, licenza CC BY-SA 3.0)
Slobodanka Metusev, 48 anni, è stata uccisa la mattina del 6 novembre 2022 a Capoterra in provincia di Cagliari. A compiere il delitto è stato il compagno, Stevan Sajn, 50 anni. La coppia, originaria della Serbia, era ospite di una struttura di accoglienza per migranti e rifugiati politici gestita dalla Prefettura e dalla Onlus "Pueblos Unidos", situata a poca distanza dalla Chiesa di Sant'Efisio nel centro storico del paese.[1]
L'omicidio si sarebbe consumato nell'alloggio che i due coniugi condividevano. Dopodiché l'uomo sarebbe sceso in strada e si sarebbe allontanato dall'edificio. Alcuni addetti nelle vicinanze si sono accorti del drammatico accaduto e hanno lanciato l'allarme. Le forze dell'ordine sono accorse sul posto e hanno trovato il cadavere della vittima con diverse lesioni d'arma da taglio. Il personale del 118 non ha potuto fare nulla per rianimarla: troppo gravi le ferite riportate, era già deceduta.
Poco dopo il compagno della donna, in stato confusionale con le mani ancora sporche di sangue, è stato trovato dai Vigili urbani nei pressi di Casa Melis, storico edificio padronale nel centro del paese, eretto nel 1920 dal cavaliere Giuseppe Melis e poi donato dagli eredi al Comune di Capoterra. Stevan Sajn avrebbe avuto con sé anche l'arma del delitto, un coltello. In seguito i Carabinieri lo hanno arrestato e accompagnato in caserma per essere ascoltato dagli inquirenti.[2][3]
Dinanzi ai militari l'uomo avrebbe confessato il delitto, ma l'interrogatorio a un certo punto è stato interrotto per un malore avuto del cinquantenne che da anni è cardiopatico. Sajn è stato trasportato al Policlinico di Monserrato per gli accertamenti. Nelle ore successive, quando le sue condizioni sono migliorate, è stato trasferito in carcere.[4]
Secondo le testimonianze di alcuni vicini e conoscenti, erano frequenti i litigi della coppia, tanto che spesso si sentivano delle forti urla provenire dall'alloggio che i due condividevano nel centro di accoglienza dove erano ospitati da circa due mesi. I coniugi si erano trasferiti in Sardegna dal precedente mese di settembre. Non avevano figli al seguito.[5]
Le prime risultanze dell'esame autoptico hanno rilevato circa 18 fendenti sferrati dall'uomo sul corpo della vittima. La quarantottenne è morta per dissanguamento.[6]