Cremenaga. Una Panchina Rossa nel cortile del Comune per ricordare Stefania Pivetta e Giulia Maja.

Immagine della notizia (Immagine di Catalogo Generale dei Beni Culturali (catalogo.beniculturali.it))

Cremenaga. Una Panchina Rossa nel cortile del Comune per ricordare Stefania Pivetta e Giulia Maja.

È stata inaugurata ieri, 25 Novembre, nel cortile davanti al comune di Cremenaga (Varese) una panchina rossa in ricordo di Stefania Pivetta e Giulia Maja, uccise da Alessandro Maja (marito e padre) lo scorso 4 maggio a Samarate.

Una tragedia che ha riempito di dolore intere comunità, anche quella di Cremenaga che, con il supporto dell'associazione Anemos Lombardia, ha voluto porgere una "mano di vicinanza" a Nicolò, il figlio sopravvissuto alla strage, e ai suoi nonni, Ines e Giulio Pivetta, presenti all'inaugurazione.

"In rappresentanza del comune di Comune di Cremenaga ho il piacere di ospitare sul nostro territorio comunale questa panchina, simbolo di presenza e sensibilità verso un tema a noi caro da anni" – ha esordito all'attenzione dei presenti il vicesindaco Alberto Grandi. "La speranza è che questa panchina rossa, con la sua stessa presenza, possa sensibilizzare e indirizzare gli individui che ne avessero bisogno verso un primo passo coraggioso nel denunciare e informarsi al meglio per superare una realtà difficile inerente alla violenza di genere o allo stalking".

"Il tema è molto delicato – ha aggiunto Grandi – e, a volte, troppo silenzioso, proprio per questa ragione il nostro comune vuole essere in prima linea affinché la serenità e la speranza possano sempre prevalere nella vita dei cittadini che hanno vissuto momenti difficili. Un auspicio importante affinché, con la giusta informazione, si possa combattere e superare questa importante piaga sociale. Un grazie speciale anche all'associazione Anemos che è impegnata in prima linea nella sensibilizzazione su questo tema".

"Vorrei ricordare a tutti – ha detto Anna Marsella, presidentessa di Anemos Lombardia – che il 25 novembre è tutti i giorni e che le donne hanno bisogno di essere aiutate e protette tutti i giorni. Solo così possiamo potremo evitare tragedie come queste. Questa panchina – ha continuato Marsella – è dedicata a due persone speciali, ma anche a tutte quelle donne che non ci sono più. Ringrazio Nicolò e la famiglia Pivetta per essere qui, e ringrazio anche le forze dell'ordine che devono continuare a darci certezza del fatto che non siamo sole, che possiamo denunciare".

"È inutile aggiungere altre parole perché purtroppo non ce ne sono". ha concluso la nonna di Nicolò, la madre di Stefania, Ines Pivetta. E poi più nessuna parola, solo sentiti "grazie" per quel gesto, per quella panchina. Ma il dolore, che per un attimo infinito si è scorso negli occhi di Nicolò, è servito più di mille discorsi a far capire che "la violenza non è mai amore" ha aggiunto Annamaria Chiesa dell'associazione Anemos.

"Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un pensiero che deve essere condiviso da tutti. Non può bastare solo una giornata per ricordare questi eventi drammatici" – ha concluso Annamaria. "C'è bisogno di agire, ogni giorno per sconfiggere questa piaga dilagante. Molti passi sono stati fatti in termini di diritti e sensibilizzazione per riportare l'attenzione sulla violenza in generale: sia fisica, psicologica, sia economica da parte di uomini che spesso si credeva di amare, magari anche di cambiare. E mentre si confondevano i sentimenti, ci si dimenticava che amare significa anche scegliere in libertà. La violenza non è forza, ma debolezza e chi ama non alza le mani ma ti prende per mano".

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