Citerna. Mariel Soethe è stata uccisa. La conferma dell'autopsia: "Picchiata violentemente".

Immagine della notizia (Immagine di SirLeonidas su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Citerna. Mariel Soethe è stata uccisa. La conferma dell'autopsia: "Picchiata violentemente".

Mariel Soethe è stata picchiata violentemente sia al volto che nel resto del corpo, e questi traumi ne avrebbero provocato la morte. È un primo esito consegnato dall'autopsia che si è svolta nei giorni scorsi sulla salma della donna - ed eseguita dai medici legali Massimo Lancia e Luca Tomassini - nell'ambito delle indagini aperte dalla Procura di Perugia che già ipotizzavano l'omicidio a carico di ignoti.

L'esame autoptico conferma dunque quello che gli inquirenti sospettavano sin da subito, sin dai minuti successivi al ritrovamento del cadavere. La donna da diversi anni viveva in un'abitazione di Pistrino, frazione di Citerna (Perugia). Quasi certamente la 71enne di origini tedesche conosceva il suo assassino: in casa non sono stati trovati segni di effrazione e la porta era chiusa così come finestre e persiane.

Ulteriori riscontri dall'autopsia, utili alle indagini, verranno forniti trascorsi i canonici 90 giorni. Sul fronte delle indagini coordinate dal pubblico ministero Paolo Abbritti proseguono gli accertamenti: prelevato il telefono e disposte altre verifiche oltre ai reperti provenienti dai sopralluoghi della Scientifica svolti nell'appartamento dove è stato ritrovato il cadavere, col volto tumefatto.

A dare l'allarme era stata un'amica della donna che da giorni non riusciva a mettersi in contatto con lei e si era rivolta ai Carabinieri. Anche i computer che la 71enne aveva in casa sono al vaglio degli inquirenti che ricostruiscono la sua rete di conoscenze e frequentazioni. Numerose le persone ascoltate in questi giorni, anche se Mariel viene descritta come persona molto riservata.

La donna viveva sola e non aveva figli: il comune di Citerna e l'Ambasciata sono nel frattempo riusciti ad individuare un familiare della vittima che vive in Germania, a Monaco di Baviera, città dove la stessa risultava ancora residente.

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