San Stino. Il marito di Cinzia Luison avrebbe preannunciato: "O mi sblocca i conti o l'ammazzo".
Giuseppe Pitteri considerava un vincolo troppo stretto, insopportabile, l'amministratore di sostegno che gli era stato imposto dal Tribunale. Ciò che riceveva non gli sarebbe bastato a causa dei trascorsi con la dipendenza dai giochi d'azzardo. A un certo punto, avrebbe confidato ad un amico, davanti a un bicchiere, che se la compagna non le avesse sbloccato i conti, l'avrebbe ammazzata.
È una delle evidenze dall'indagine dei Carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Carmelo Barbaro, i quali stanno passando ai raggi X gli ultimi mesi di vita di Cinzia Luison, la pluripremiata parrucchiera ammazzata con una violenza estrema dal compagno al suo rientro per pranzo nella casa di San Stino di Livenza.
I militari, su delega della Procura, hanno acquisito anche altre testimonianze ed elementi utili a far luce su ogni aspetto che possa aver fatto maturare l'efferato delitto. Per quanto si continui a dire che la donna è stata ammazzata a bottigliate, l'arma del delitto (o le armi del delitto) non è stata ancora individuata con certezza.
Dalle prime risultanze, il cranio della vittima sarebbe stato fracassato contro lo stipite di una porta e una vicina ha riferito di aver sentito rumori simili a martellate provenienti dal loro appartamento. Non resterà che attendere gli esiti dell'autopsia che il medico legale Antonello Cirnelli eseguirà martedì mattina.
Sempre secondo il quadro emerso dalle indagini, la situazione di tensione familiare era precipitata negli ultimi due mesi, quando era stato nominato l'amministratore di sostegno. Giuseppe, ex autista dell'Actv, accusava la moglie di avergli fatto mettere le briglie, ma in realtà sarebbe stata una delle figlie, la maggiore, a chiedere la misura dopo che si era resa conto che la situazione era a rischio.
Lei avrebbe voluto che la madre denunciasse una situazione di violenze domestiche e di minacce anche pesanti, ma la donna non aveva mai voluto farlo per non mettere in cattiva luce la famiglia. Non è il primo caso in cui la donna non denuncia, né purtroppo sarà l'ultimo.
In ogni caso, Pitteri aveva puntato Luisa, anche se la figlia - che nel frattempo era andata a vivere in un altro luogo con il suo compagno - gli avrebbe scritto una lettera in cui sostanzialmente gli diceva che era stata lei a farlo e che l'aveva fatto per il suo bene. E, soprattutto, che la mamma non c'entrava nulla.