Castelvetrano. Maria Amatuzzo uccisa a Marinella di Selinunte: "Il marito aveva già provato a strangolarla".
Il suo ex marito otto mesi fa aveva già tentato di strangolarla con una lenza per la pesca. Era viva per miracolo. Maria Amatuzzo, la donna uccisa con 12 coltellate alla vigilia di Natale dal marito Ernesto Favara, non lo amava più e da una settimana era andata vivere con l'uomo che amava da sempre, il suo vicino di casa.
A raccontare che l'ex marito aveva tentato di ucciderla già mesi fa, è stato il papà di Maria, Matteo Amatuzzo. "Mia figlia non lo amava più ed era fuggita in una casa famiglia vicino Selinunte. Aveva tentato di ucciderla e non capisco perché dopo questo episodio grave, nessuno ha fatto nulla".
La Procura di Marsala, intanto, ha disposto "accertamenti tecnici non ripetibili" sui due telefoni cellulari e il pc portatile sequestrati dopo l'omicidio della ventinovenne. Adesso, il pm Stefania Tredici, titolare dell'indagine, ha incaricato un consulente tecnico di verificare l'esistenza nelle conversazioni telefoniche tra la giovane e il marito. Domani cominceranno gli accertamenti.
Attualmente, Ernesto Favara è rinchiuso nel carcere di Trapani. Lo scorso 27 dicembre, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Marsala Sara Quittino, l'ex pescatore ha ricostruito cosa sarebbe successo alla vigilia di Natale, sino al momento in cui ha sferrato le coltellate mortali.
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