Castelfranco. Duplice omicidio Gabriela e Renata Trandafir. La Procura di Modena ha chiuso le indagini.

Immagine della notizia (Immagine di Carlo Alberto Bertelli su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Castelfranco. Duplice omicidio Gabriela e Renata Trandafir. La Procura di Modena ha chiuso le indagini.

La Procura di Modena ha chiuso le indagini sul duplice omicidio di madre e figlia avvenuto il 13 giungo di un anno fa a Castelfranco Emilia. L'indiziato è il 70enne Salvatore Montefusco per il quale si attende il rinvio a giudizio. L'ex imprenditore edile in pensione freddò a colpi di fucile la moglie Gabriela Trandafir, 47 anni, e la figlia di lei, Renata, 22 anni.

Il pubblico ministero Francesca Graziano ha notificato all'avvocato difensore Marco Rossi la chiusura delle indagini sull'efferato duplice omicidio e ora la parola passa al tribunale per la fissazione dell'udienza preliminare. La dinamica di cosa accadde quella giornata nella villetta a schiera in via Cassola di sotto, nelle campagne tra Cavazzona e Manzolinio, è tragicamente chiara.

Montefusco è reo confesso, ma a fare la differenza nel corso del dibattimento potrebbe essere l'aggravante della premeditazione della quale è convinta la pubblica accusa. La difesa invece, rappresentata dall'avvocato Marco Rossi, ritiene che si sia trattato di un gesto di impulso al culmine dell'ennesima lite scoppiata tra l'uomo, la moglie e la figlia.

Un rapporto senza dubbio burrascoso quello tra Montefusco e Gabriela Trandafir, segnato da liti e querele reciproche. Infatti i Carabinieri, raccontarono anche i vicini, erano intervenuti più volte nell'abitazione. Quel giorno Gabriela rientrò a casa insieme alla figlia, dopo un incontro con l'avvocato per l'udienza di separazione. Sarebbe stata questa, insieme ad altre questioni legate alla proprietà della casa, ad accendere la miccia.

Montefusco imbracciò il fucile a canne mozze che teneva in un capanno in giardino e uccise le due donne. Si fermò soltanto davanti al figlio adolescente che aveva avuto con Gabriela e che al momento della mattanza si trovava nella camera da letto al secondo piano. Poi uscì e attese l'arrivo dei Carabinieri davanti ad un bar di Castelfranco. (di Emanuela Zanasi)

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