Castelvetrano. Favara si difende nel processo per maltrattamenti: "Maria si voleva strangolare da sola".

Immagine della notizia (Immagine di Hans Suter su Flickr — CC BY 2.0)

Castelvetrano. Favara si difende nel processo per maltrattamenti: "Maria si voleva strangolare da sola".

Un anno e mezzo prima di essere uccisa con 14 coltellate all'addome a Marinella di Selinunte, Maria Amatuzzo avrebbe tentato di strangolarsi "da sola". Questa ieri, in Tribunale a Marsala, la singolare versione del marito Ernesto Favara, 63 anni, di Castelvetrano, ex pescatore, che il 24 dicembre 2022 è stato arrestato per l'omicidio della moglie.

Favara ha tentato di difendersi così nel processo che davanti al giudice monocratico di Marsala, Francesca Maniscalchi, lo vede imputato per maltrattamenti familiari, minacce e lesioni personali alla donna.

Nella denuncia da cui è scaturito questo processo, Maria Amatuzzo (che quando è stata uccisa aveva 29 anni) ha raccontato che la sera del 4 maggio 2021 il marito avrebbe tentato di strangolarla con una corda di nylon all'interno dell'auto con cui era andato a prenderla nella struttura di accoglienza di Partanna (Trapani) di cui in quel periodo era ospite.

"Non sono stato io a tentare di strangolarla" ha invece sostenuto Favara rispondendo alle domande del pm, del suo difensore e dell'avvocato di parte civile. Secondo la ricostruzione dell'uomo, la moglie avrebbe preso la corda di nylon che lui aveva in auto e se la sarebbe messa attorno al collo. E lui non sarebbe riuscito ad impedirglielo.

Lo scorso 16 marzo, era stata ascoltata una operatrice della struttura di accoglienza di Partanna e aveva dichiarato di quando la 29enne decise di uscire, accettando l'invito del marito a fare un giro in auto, lei tentò di impedirlo, ma non ci riuscì. E che quando, mezz'ora dopo, la donna tornò, aveva segni di strangolamento sul collo e feci e urina addosso.

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