Conegliano. Omicidio Margherita Ceschin. I quattro fermati restano in carcere. Altri due forse fuggiti.

Immagine della notizia (Immagine di Szeder László su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Conegliano. Omicidio Margherita Ceschin. I quattro fermati restano in carcere. Altri due forse fuggiti.

Il gip Marco Biagetti ha accolto le richieste dei pubblici ministeri Michele Permunian e Anna Andreatta: Enzo Lorenzon, Dileysi Lorenzo Guzman, Sergio Luciano e Juan Maria Guzman, le quattro persone arrestate nella notte tra il 21 e il 22 luglio accusate di essere i mandanti (l'ex marito Lorenzon e la nuova compagna di lui, Dileysi Lorenzo), uno degli esecutori materiali (Sergio Luciano) e uno dei due mediatori (Guzman) dell'omicidio di Margherita Ceschin, restano dietro alle sbarre.

Ieri, 24 luglio, gli indagati avevano sostenuto l'interrogatorio di garanzia in cui si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip, che contesta loro anche il furto del portafogli, che sarebbe stato sottratto dalla borsetta della vittima, nella sua ordinanza scrive che l'unica misura cautelare adeguata e possibile allo stato attuale sia il carcere, riservandosi di depositare le motivazioni entro 24 ore.

Le prove a carico dei quattro stanno principalmente nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali a cui sono soggetti già a partire dai primi giorni successivi all'omicidio della signora Ceschin. In particolare una, intercorsa tra Enzo Lorenzon e Juan Maruia Guzman , in cui l'ex coniuge della 72enne ripete più volte «vietato... vietato... vietato... telefonare. Indagati».

Le utenze dei quattro indagati appaiono essere in contatto tra loro e con quella di una donna (ritenuta la seconda intermediaria) che aggancia le celle di Conegliano due giorni prima del delitto (probabilmente per un sopralluogo) e la sera stessa in cui Margherita Ceschin muore. Lo stesso accade per l'utenza in uso a Sergio Luciano, che viene anche intercettato la mattina successiva, mentre sarebbe stato in viaggio (in macchina) verso la Francia da dove si ipotizza avrebbe raggiunto la Spagna riaccompagnando i due killer precedentemente assoldati.

Il 13 luglio viene intercettata una telefonata tra Juan Maria Guzman e Enzo Lorenzon. Oltre ad emergere dettagli sull'utilizzo di un veicolo di Lorenzon utilizzato per raggiungere Conegliano, i due inoltre ragionano su eventuali indagini circa la macchina aggiungendo che se proprio dovesse venir fuori non si può dimostrare che questo veicolo è uscito fuori dall'Italia. E la conversazione continua facendo sempre riferimento ancora al veicolo: Guzman e Lorenzon parlerebbero del fatto che il veicolo è stato lavato (dopo il viaggio in Spagna) e che immediatamente dopo è stato lasciato presso l'abitazione dell'ex marito della povera Margherita Ceschin. (di Denis Barea - TrevisoToday)

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