Roma. Omicidio Rossella Nappini. Adil Harrati ha sferrato 20 coltellate. Contestata la premeditazione.
Continuano le indagini sul femminicidio di Rossella Nappini, l'infermiera di 52 anni uccisa sotto casa lo scorso 4 settembre a Roma. L'omicidio potrebbe essere stato premeditato.
Venti coltellate che suggeriscono almeno altrettante domande su cui bisogna fare chiarezza, ma adesso serve un volto e le indagini portano a Adil Harrati, 45 anni, ex compagno della 52enne. L'uomo, originario del Marocco, ha svolto nella Capitale diversi lavori: è a Roma da circa 10 anni e si mantiene facendo diverse cose, attualmente è operaio ma in passato ha prestato servizio anche presso mercatini dell'usato.
Una persona volenterosa e poliedrica che, però, non riusciva ad accettare la fine della relazione con Rossella. È stato difficile, ma necessario mettere fine a quel rapporto che stava diventando morboso: prima le suppliche, poi gli incontri per chiarire. Subito dopo lo stalking.
Una sequela di gesti estremi che dovevano suonare come campanelli d'allarme: per Rossella lo sono stati, al punto che dopo l'ennesimo atto scellerato – imbrattarle la macchina con la scritta "Ti amo tanto" – di qualche anno fa, ha deciso di prendere provvedimenti.
Nel palazzo dell'uomo, dalle parti di Torrevecchia, non sono stati ritrovati né indumenti, né l'arma del delitto: a condurre gli inquirenti verso di lui è stata proprio la madre della vittima, che avrebbe visto l'uomo scappare dal palazzo dove abitavano le due donne. Ancora da chiarire la dinamica dell'omicidio: 20 coltellate come unico dato incontrovertibile, ma come è avvenuta l'aggressione resta da determinare.
Secondo le ultime ricostruzioni, la donna avrebbe tentato di difendersi: questo spiegherebbe il ferimento al collo e al braccio. Inoltre si ipotizza, ma anche su questo resta il beneficio del dubbio, che la donna e Adil siano usciti insieme dal palazzo della madre della 52enne. Forse a monte di un ennesimo incontro chiarificatore.
Per Rossella, comunque, era tutto fin troppo chiaro. Aveva, però, trascurato l'epilogo più tragico: quando la scelleratezza prende il sopravvento, le amiche e i cari non potevano immaginarlo. Anche se qualche campanello d'allarme c'era già. (di Andrea Desideri - Il Corriere della Ciittà)