Ancona. Omicidio Maiorano. La ricostruzione in aula: "Pestata a sangue, poi il corpo lavato nella doccia".

Immagine della notizia (Immagine di Superchilum su it.wikipedia.org — CC BY-SA 4.0)

Ancona. Omicidio Maiorano. La ricostruzione in aula: "Pestata a sangue, poi il corpo lavato nella doccia".

Ilaria Maiorano ha cercato di mettersi in salvo, inseguita e colpita in tutta la casa. Avrebbe aperto anche una finestra per chiedere aiuto, ma l'abitazione isolata in aperta campagna, a Padiglione di Osimo è stata la sua tomba.

Macchie di sangue sono state trovate in tutta la casa, ma non lungo le scale, dove per il marito la moglie sarebbe caduta dopo un litigio. Ne erano piene invece le pareti della camera da letto delle due bambine, dove la 41enne è stata trovata morta. Segni tangibili di un massacro che si sarebbe compiuto nel corso della notte tra il 10 e l'11 ottobre 2022.

La ricostruzione del delitto, sui rilievi fatti dalla Scientifica dei Carabinieri, è stata fatta ieri mattina, nell'aula della Corte di Assise di Ancona, dove è in corso il processo a carico del marito della donna, Tarik El Ghaddassi, 42 anni. L'uomo è accusato di omicidio volontario pluriaggravato. L'imputato ha sempre negato di aver ucciso la moglie spiegando che, dopo una caduta accidentale dalle scale, la 41enne era tornata addirittura a dormire.

Stando alla ricostruzioni investigative, la donna è stata aggredita inizialmente in salotto, colpita due volte, poi nell'antibagno. Da lì si è chiusa dentro la camera da letto delle bambine e ha cercato di trattenere la porta che, però, è stata sfondata. Vicino alla finestra della camera è stata colpita di nuovo, con più colpi, fino a perdere la vita.

Dopo essere stata uccisa, il corpo sarebbe stato «lavato, nella doccia del bagno, usando anche un colino», poi è stato rivestito «ma in maniera disordinata, il reggiseno non era calzato correttamente e lo slip era arrotolato». Dopo il delitto tutte le stanze sono state riordinate «alterando gli ambienti»

Per la psicoterapeuta che ha valutato lo stato delle due figlie minori della coppia, sentita anche lei in aula, le bambine mostravano «i segni di chi ha visto e percepito qualcosa di traumatico». (di Marina Verdenelli – AnconaToday)

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