Spresiano. Omicidio Anica Panfile. Battaggia respinge le accuse e non risponde alle domande del Gip.
Franco Battaggia si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'udienza di convalida del fermo tenutasi oggi nel carcere di Santa Bona a Treviso. Contestualmente, si è dichiarato innocente e ha respinto le accuse di essere il responsabile dell'omicidio di Anica Panfile.
La 31enne, ex dipendente nella pescheria di Battaggia, era scomparsa lo scorso 18 maggio 2023 e fu poi trovata morta tre giorni dopo, nel fiume Piave a Spresiano. Il giorno della sparizione, Panfile si era recata nella casa del 77enne ad Arcade, per recuperare alcuni documenti fiscali. L'uomo disse di averla riaccompagnata in centro e di essersi allontanato da lei quando era ancora in vita.
Per la Procura di Treviso, però, sarebbe stato proprio Battaggia ad ucciderla. Il movente dell'omicidio sarebbe riconducibile a una possibile lite estemporanea tra i due, avvenuta nella casa ad Arcade, forse legata al denaro ma più probabilmente dovuta ad un'alterazione del presunto killer per l'assunzione di cocaina.
Poi c'è la ricostruzione dei movimenti del pick-up di Battaggia, registrato dalle telecamere e i targa system presenti sul territorio la sera del 18 maggio 2023 (giorno in cui la donna scomparve). Un occhio elettronico di un'abitazione privata ha immortalato molto chiaramente il mezzo del 77enne in via Barcador a Spresiano, a pochi passi dal canale in cui sarebbe stato gettato il corpo senza vita di Anica, ritrovato poi poco distante nel greto del Piave
Per far scivolare il cadavere in acqua, sarebbe stato utilizzato un piccolo tappeto (su cui sono state trovate tracce biologiche riconducibili alla 31enne) che il personale del Ris di Parma ha ritrovato durante il sopralluogo nella villetta (in particolare nel garage) di Arcade dove risiedeva l'uomo. (di Nicola Cendron – TrevisoToday)