Conegliano. Omicidio Ceschin. Annullata con rinvio la misura cautelare per Lorenzon e i presunti complici.
La Corte di Cassazione ha annullato, accogliendo i ricorsi dei due difensori, gli avvocati Fabio Crea e Mauro Serpico, l'ordinanza del Riesame che confermava l'atto con cui il Gip del Tribunale di Treviso aveva deciso la misura cautelare della detenzione in carcere per il 79enne Enzo Lorenzon, il 38enne dominicano Sergio Lorenzo e il 41enne Juan Maria Guzman.
I tre sono accusati in concorso nel delitto di Margherita Ceschin la 72enne trovata morta il 24 giugno scorso a Conegliano. Gli Ermellini hanno disposto il rinvio degli atti al Tribunale della Libertà veneziano che, entro un mese, dovrà nuovamente esprimersi.
L'inchiesta sull'omicidio della anziana, avvenuto per soffocamento e motivato dai forti dissapori esistenti fra lei e l'ex marito Enzo Lorenzon a causa di motivi economici legati alla separazione fra due, potrebbe insomma subire uno stop: infatti alcuni elementi che erano alla base delle indagini si dimostrerebbero inutilizzabili.
Le motivazioni della decisione non sono ancora pubbliche, ma il dito dei due avvocati difensori, in sede di ricorso, erano puntati soprattutto sui decreti che avevano consentito le quattro intercettazioni telefoniche che avevano convinto i Pubblici Ministeri Michele Permunian e Anna Andreatta a decidere per le manette a carico dei tre.
Si tratta delle conversazioni in cui Lorenzon si sarebbe lasciato scappare frasi del tipo "vietato parlare... indagati" lasciando intendere di sapere che lui e i presunti complici centroamericani erano finiti per essere attenzionati dagli inquirenti.
Crea e Serpico avevano argomentato che l'ordinanza del gip non fosse, al contrario della richiesta dei sostituti procuratori, pienamente motivata e si sarebbe limitata a riproporre le conclusioni dei PM e a fare riferimento alla notizia di reato del 25 giugno, in cui comunque non si farebbe menzione di un atto violento.
Se la censura della Cassazione dovesse trovare conferma al Tribunale della Libertà, quelle conversazioni telefoniche non sarebbero utilizzabili. E Lorenzon, Lorenzo e Guzmann potrebbero tornare in libertà. (di Denis Barea – TrevisoToday)