Roma. Omicidio Michelle Causo. Lo sconforto della famiglia della vittima per il rito abbreviato.

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Roma. Omicidio Michelle Causo. Lo sconforto della famiglia della vittima per il rito abbreviato.

A seguito del giudizio immediato, disposto dal gip del Tribunale dei Minorenni, la difesa del 17enne accusato dell'omicidio di Michelle Causo, ha avanzato la richiesta del rito abbreviato. Il prossimo 21 febbraio si celebrerà l'udienza di fronte al gup per l'ammissione e la celebrazione del rito, ma per la famiglia di Michelle è un altro duro colpo da sopportare.

In una lettera aperta e scritta dalla mamma Daniela e dal papà Gianluca, assistiti dall'avvocato Antonio Nebuloso, si legge il loro enorme sconforto. «Tutta l'Italia è a conoscenza di questo terribile fatto, per noi un "ergastolo di dolore" a vita. Siamo a ridosso del processo a porte chiuse con rito abbreviato, come richiesto dal difensore del carnefice, previsto dalla legge italiana e quindi accolto».

«Un rito che, a seguito dello snellimento e l'abbassamento dei costi del processo, prevede per l'imputato lo sconto di un terzo della pena. Noi familiari ci sentiamo indignati da ciò, e ci sentiamo indifesi. Abbiamo la sensazione che si stia perdendo di vista il fine ultimo di ogni legge, ovvero l'uomo. Oggi Michelle è in una tomba, privata di ogni opportunità, di realizzare i suoi sogni e aspirazioni. Il suo carnefice, no».

«Perché tante garanzie a chi si macchia lucidamente di reati così gravi? Nel nostro caso un soggetto con precedenti importanti alle spalle, per i quali doveva per lo meno essere monitorato da chi di dovere, ed invece, lasciato libero di diffondere via social comportamenti criminosi».

«Un soggetto che ha premeditato – concludono i genitori della vittima – e agito con lucidità, efferatezza, crudeltà, aspettato che Michelle morisse, cercato di occultare il corpo, trattandolo come spazzatura, ed infine raccontato bugie alla polizia accorsa per depistare le indagini. Michelle ha bisogno che le sia concessa una giustizia vera e seria, una pena esemplare, il minimo che si possa chiedere a un Paese civile». (di Camilla Mozzetti – Il Messaggero).

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