Foggia. Omicidio Jessica Malaj a Torremaggiore: La madre: "Non voglio vendetta, ma solo giustizia".

Immagine della notizia (Immagine di RDelliSanti su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Foggia. Omicidio Jessica Malaj a Torremaggiore: La madre: "Non voglio vendetta, ma solo giustizia".

«Io non voglio alcuna vendetta, ma solo giustizia per quello che è accaduto». Sono le parole di Tefta Malaj la donna ferita il 7 maggio dello scorso anno a Torremaggiore dal marito Taulant Malaj.

La 40enne ha parlato nel corso dell'udienza fissata dalla gip di Foggia, Francesca Mannini, in merito alla richiesta di giudizio abbreviato avanzata dall'assassino. Quella sera l'uomo uccise Massimo De Santis, 51enne titolare del "Bar Jolly" e Jessica Malaj, figlia 16enne di Taulant, accoltellata più volte mentre tentava di difendere la madre dalla furia omicida del padre.

L'omicidio della figlia e il tentato omicidio della moglie sarebbero avvenuti all'interno della loro abitazione alla presenza dell'altro figlio della coppia, di appena 5 anni. Il primo a cadere sotto i colpi dei fendenti è stato Massimo De Santis, ritenuto dell'imputato amante della moglie.

L'uomo, che abitava nella stessa palazzina, è stato colpito, nell'androne del palazzo, con numerose coltellate in varie parti del corpo, tra cui la gola, ed è morto dissanguato. Poi Malaj è salito in casa con l'intento di uccidere la moglie, ma la figlia, nel tentativo di difenderla, è stata colpita a morte dai fendenti del padre.

Lo scorso 26 gennaio, Tefta era presente nell'aula del tribunale di Foggia dove si è svolta l'udienza davanti alla gip Francesca Mannini. Nel corso della seduta il giudice ha rigettato la richiesta di nomina di un interprete presentata dai difensori dell'imputato, gli avvocati Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, spiegando che Malaj comprende bene la lingua italiana, anche perché è in Italia da molti anni.

Alla richiesta si è opposta il pubblico ministero, Sabrina Cicala. Ammesse, invece, le costituzioni di parte civile della moglie dell'imputato, Tefta Malaj - anche in qualità di esercente la potestà genitoriale sul figlio minore-, unica sopravvissuta alla mattanza, difesa dall'avvocato Roberto de Rossi, quella di tutti i familiari di Massimo De Santis, assistiti dall'avvocato Matteo Tenace, e della Cooperativa Sociale "Il Filo di Arianna", rappresentata dall'avvocato Anna Grasso. (di Luca Pernice – Corriere.it)

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