Modena. Omicidio Alice Neri a Concordia sulla Secchia. Al via il processo a carico di Mohamed Gaaloul.
In un clima di comprensibile tensione, è iniziato stamane presso il tribunale di Modena il processo per l'omicidio di Alice Neri, uccisa ormai 14 mesi fa nelle campagne di Concordia sulla Secchia.
Alla sbarra l'unico indiziato per l'efferato delitto, il 30enne tunisino Mohamed Gaaloul, che oggi ha potuto assistere alle fasi iniziali del procedimento seduto al banco accanto ai suoi legali. Di fronte alla giuria i Pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara, gli avvocati delle parti civili e un nutrito pubblico, tra stampa, avvocati, associazioni femminili e forze dell'ordine.
In questa sua fase embrionale, il processo si è aperto con le consuete procedure formali e squisitamente tecniche per il riconoscimento degli atti, la presentazione della lista dei testimoni e le richieste di ammissioni delle parti civili. Proprio quest'ultimo aspetto ha fatto emergere le prime novità significative.
Come parti civili sono stati ammessi ovviamente i familiari della vittima, nello specifico la madre, il fratello e il marito, anche in rappresentanza della figlia minore. Erano poi arrivate le richieste da parte di tre realtà associative: Udi Modena, Casa delle Donne Odv e La Caramella Buona Onlus. Le prime due sono state ammesse, mentre la terza è stata rigettata, dal momento che i giudici hanno ritenuto che l'oggetto sociale de La Caramella Buona fosse poco attinente alla sfera del femminicidio.
Proprio intorno alla definizione di femminicidio si è dipanata la riflessione dell'avvocato Roberto Ghini, legale di Gaaloul, il quale ha sostenuto che il delitto per il quale si è giunti a processo non possa essere considerato diretto ad Alice Neri in quanto donna e quindi debba considerarsi un omicidio, sulle cui ragioni starà poi al dibattimento fare chiarezza. (di Francesco Baraldi – ModenaToday)