Conegliano. Omicidio Margherita Ceschin. Anche le figlie prendono posizione contro il padre ai domiciliari.

Immagine della notizia (Immagine di Rollroboter su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Conegliano. Omicidio Margherita Ceschin. Anche le figlie prendono posizione contro il padre ai domiciliari.

«Nostro padre è colpevole, ci rifiutiamo di pensare che un eventuale vizio di procedura possa impedire che venga fatta giustizia e non permetteremo che rimanga impunito».

Sono le parole di Elisabetta e Francesca Lorenzon, le figlie di Margherita Ceschin, la 72enne uccisa nel suo appartamento di Conegliano il 23 giugno scorso. Secondo le accuse, a compiere il delitto sarebbero stati alcuni sicari ingaggiati dal padre ed ex marito Enzo Lorenzon.

Da martedì pomeriggio l'imprenditore è agli arresti domiciliari per motivi di salute, senza braccialetto elettronico, in una residenza per anziani dell'Opitergino. Nei giorni scorsi il Gazzettino aveva riportato le parole del fratello della vittima. Ma adesso anche le figlie hanno preso posizione.

"Ho appreso con sconcerto la notizia che mio padre non è più in carcere, bensì agli arresti domiciliari per motivi di salute e peraltro in una struttura a contatto con altre persone. È una decisione che non mi aspettavo e che mi ha gettato nello sconforto e nella paura", scrive Elisabetta Lorenzon.

"Adesso non possiamo fare altro che attendere la decisione della Corte di Cassazione e di conoscere i motivi per i quali si ritiene che l'ordinanza del Riesame debba essere rivista: io purtroppo non ho dubbi sul coinvolgimento di mio papà. Mia madre, donna di 72 anni, è stata aggredita in casa sua, indifesa e vulnerabile e soffocata: ha subito una morte atroce e non possiamo permettere che i responsabili rimangano impuniti", precisa la figlia della vittima.

Lorenzon attende ora la decisione del Riesame, a cui è stata rinviata l'ordinanza che aveva spedito in carcere lui e i due dominicani Juan Maria Guzman e Sergio Antonio Luciano Lorenzo. Secondo le accuse mosse dalla Procura di Treviso, il movente è economico: Lorenzon era stanco di versare alla ex l'assegno di mantenimento, 10 mila euro al mese. (di Luca Bertevello – Il Gazzettino)

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