Milano. Omicidio Giulia Tramontano. Nuova udienza: le ricerche di Impagnatiello per avvelenarla.

Immagine della notizia (Immagine di Fred Romero (corno.fulgur75) su Flickr e Wikimedia Commons — CC BY 2.0)

Milano. Omicidio Giulia Tramontano. Nuova udienza: le ricerche di Impagnatiello per avvelenarla.

Le ricerche sul web iniziate già cinque mesi prima del delitto per scoprire quanto veleno fosse necessario «per uccidere una persona». Ma anche la denuncia di scomparsa, le bugie di Impagnatiello e le drammatiche fasi del delitto di Giulia Tramontano.

Sono i temi su cui si sta concentrando l'udienza di oggi, lunedì 12 febbraio, davanti alla prima Corte d'Assise di Milano. Nel corso della testimonianza di un maresciallo della squadra Omicidi del Nucleo investigativo di via Moscova sono state lette in aula alcune ricerche effettuate sul web dall'ex compagno di Giulia Tramontano già a dicembre, oltre cinque mesi prima del delitto avvenuto il 27 maggio 2023.

Impagnatiello ha ricercato con il suo smartphone in almeno tre occasioni le parole: "Veleno per topo incinta"; "Veleno per gravidanza"; "Veleno per uomo". Il 7 gennaio 2023 poi l'ultima ricerca ancora più esplicita: "Quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona".

Il pubblico ministero Alessia Menegazzo e il procuratore aggiunto Letizia Mannella stanno ricostruendo attraverso il racconto degli investigatori le fasi preparatorie del delitto di Giulia Tramontano. Nel corso dell'udienza sono state proiettate alcune slide con le immagini delle telecamere che hanno immortalato Impagnatiello nelle ore del delitto e anche una del corpo di Giulia dopo il ritrovamento dietro ad alcuni box di via Monte Rosa a Senago. L'imputato è regolarmente presente in aula.

Quando è stata mostrata la fotografia del corpo della vittima, l'ex compagno ha abbassato la testa e ha singhiozzato. Anche il pubblico ha avuto un sussulto. Durante l'udienza, mentre i Carabinieri proiettavano le slide con i messaggi delle chat, il falso test del Dna e i documenti per l'acquisto del cloroformio, Impagnatiello ha sempre tenuto la testa in basso, rivolta verso il pavimento della gabbia riservata ai detenuti, singhiozzando e piangendo. (di Cesare Giuzzi e Giuseppe Guastella – Corriere.it)

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